“Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo” (E. Kant)

Il 16 ottobre 2017 l’Aula Magna di via Gobbi dell’Università Commerciale “Luigi Bocconi” è stata teatro della prima Lectio Magistralis del professor Nicolai J. Foss.
Quest’ultimo detiene la cattedra “Rodolfo Debenedetti” in Entrepreneurship presso l’Università Bocconi di Milano.
Economista e insegnante della Copenhagen Business School, ha operato come Capo Dipartimento e Direttore dei due World-Class Research Environments. Foss è stato un membro fondamentale del Concilio Europeo di Ricerca ed è uno dei pochi danesi a far parte dall’Academia Europea. I sui principali interessi sono le strategie di mercato e i campi della capacità imprenditoriale.

La Lectio Magistralis, per l’appunto, verteva sull’ambito imprenditoriale ed era intitolata “A key gap in entrepreneurship research: understanding the established entrepreneurial company”.

La figura del professor Foss è stata introdotta dal rettore dell’Università, Gianmario Verona, il quale ha anche chiamato sul palco il Presidente della Bocconi: Mario Monti. L’ospite si è incaricato del compito di presentare la “Rodolfo Debenedetti Chair in Entrepreneurship”, creata nel 2011 da Carlo Debenedetti, al fine di onorare la memoria di suo padre sia come individuo che come uomo d’affari. Rodolfo Debenedetti, infatti, è stato certamente uno dei più brillanti imprenditori italiani del XX secolo: da apprendista in una fabbrica di automobili, ha messo in piedi la Compagnia Italiana dei Tubi Metallici Flessibili SpA.

 

Carlo Debenedetti, ingegnere elettrico, ha iniziato la sua carriera inserendosi nell’attività di famiglia che in seguito sarebbe diventata una delle più importanti compagnie private in Italia, quotata anche alla Borsa di Milano. Carlo Debenedetti ha costituito la “Rodolfo Debenedetti Foundation” nel 1998 per promuovere la ricerca nel campo della politica economica in relazione al mercato del lavoro e ai sistemi di benessere in Europa.

Nel suo discorso ha ricordato il padre con immagini e aneddoti commoventi, e ha puntualizzato il più grave problema del mondo economico: la diseguale distribuzione delle ricchezze.

Nicolai Foss, invece, si è attenuto ad un ambito propriamente scientifico-economico e, armato di grafici proiettati su due schermi, ha esposto le teorie su cui lavorerà quest’anno in Bocconi. L’imprenditoria è uno dei campi del management che sta crescendo più velocemente e fa parte dello studio di numerose scienze e discipline (economia, sociologia, antropologia, finanza e persino legge). Tutto ciò riflette la sua importanza verso il dinamismo e la crescita dell’economia e anche per il benessere dei cittadini. Tuttavia, esistono numerose lacune ed errori che ostacolano il progresso della ricerca in questo settore. Per esempio, noi tendiamo a pensare all’imprenditoria come a un insieme di “start-ups”, dimenticandoci che essa può essere esercitata anche da imprese già avviate e solide. Necessitiamo anche di avere una migliore comprensione di quali istituzioni e politiche promuovano l’imprenditorialità a livello economico e, ovviamente, quali norme sia giusto attuare per tutelare e finanziare l’imprenditoria.

Ronald S. Burt, professore di Sociologia e Strategia alla Booth School of Business dell’Università di Chicago, studia in che modo le connessioni sociali creano vantaggi competitivi in carriera, nelle organizzazioni e nei mercati. Il suo intervento è stato finalizzato a proporre degli argomenti a favore della teoria sviluppata da Foss e a spronare i giovani Bocconiani ad espandere la propria rete di connessioni sociali anche al di fuori del loro comodo nido familiare. È stato provato, infatti, che gli imprenditori più talentuosi e di successo sono quelli che riescono ad allacciare rapporti economici con chiunque permetta loro di raggiungere qualsiasi posto nel mondo, in modo tale da allargare la propria area di influenza e da trarne maggiore profitto.

Tuttavia, il discorso più interessante e appassionato è stato sicuramente quello di Brunello Cucinelli, fondatore, Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato della Brunello Cucinelli SpA.  Sin dall’infanzia, egli ha sviluppato il suo sogno di promuovere un concetto di lavoro che assicuri rispetto per la moralità e dignità umane. Vede proprio nella sua azienda un’opportunità per diffondere i suoi ideali di un nuovo capitalismo, un vero “Capitalismo Umanistico”. Difatti, tiene a sottolineare Cucinelli, per uscire finalmente da questa crisi dobbiamo affidarci alla grande umanità che da sempre caratterizza il popolo italiano. Dobbiamo ripartire dall’arte di farci voler bene, dal rispetto e dalla tolleranza. Bisogna essere svegli ed amabili per raggiungere i propri obiettivi, ma soprattutto è necessario lavorare con dignità e per la dignità. Come papa Francesco ama ricordare, gli imprenditori in particolar modo devono essere “custodi del creato”, al fine di progettare come se vivessero per l’eternità.

Insomma, ricordando un imperativo categorico di Kant, “agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo“.

Brunello Cucinelli ha voluto concludere il suo accorato intervento con un messaggio di speranza e di augurio per tutti i giovani che hanno intenzione di seguire le sue orme: “Che Dio vi illumini il cammino sempre! Siate speciali!”.


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Studio Economia e Finanza all’Università Bocconi di Milano. La mia più grande passione è la musica, in particolar modo quella che suono al mio pianoforte. Amo la danza, soprattutto la classica, che pratico da quando avevo 3 anni. L’affetto della mia famiglia e dei miei amici è un elemento importante nella mia vita. Sono molto curiosa e adoro viaggiare per dissetare la mia voglia di conoscenza. Odysseo rappresenta il raccordo tra la mia passione per la scrittura, i miei studi e le mie esperienze. Mi piace scrivere per esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni. Sono innamorata dei libri di Baricco, Carcasi, Bisotti, e delle opere di Shakespeare. L’affetto della mia famiglia e dei miei amici è un elemento importante nella mia vita. La scuola e i miei insegnanti sono la fonte che disseta la mia voglia di conoscenza.