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Ancora oggi siamo costretti inermi ad assistere ad episodi di violenza spropositata, stanti autorità statali e istituzioni internazionali non abili a intervenire per la protezione dei civili.
Risale alla scorsa settimana la terribile notizia della decapitazione di alcuni bambini in Mozambico. Save the Children ha riportato la testimonianza di una donna che si trovava in casa con i suoi quattro figli, quando il suo villaggio è stato attaccato e dato alle fiamme. Purtroppo, durante la fuga, il suo figlio maggiore di 12 anni è caduto nelle mani delle milizie attaccanti e subito decapitato.
Nella regione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, dal 2017 imperversa un conflitto scoppiato con un’insurrezione islamista: un gruppo armato fedele all’ISIS, noto come Al-Shabaab, ha occupato l’importante porto di Moçimboa da Praia, snodo commerciale di gas naturale presente nel nord dello stato dell’Africa sud-orientale. Dopo una prima sconfitta militare grazie all’intervento dell’esercito regolare, i ribelli hanno riottenuto il controllo della regione nell’agosto 2020, mettendo in atto orribili violenze nei confronti di donne e, in ultimo, culminati con episodi terribili di decapitazione di bambini. Il conflitto nel nord del paese, ad oggi, ha provocato circa 670.000 sfollati interni e migliaia di morti civili.
Gli episodi delineati, provando l’esistenza di un conflitto, sarebbero qualificabili come crimini di guerra o, indipendentemente dal conflitto stesso, come crimini contro l’umanità. Ad oggi, però, non sussistono leggi mozambicane che reprimono tali crimini, né la Corte penale internazionale, che può giudicarli, ha potere di intervenire.
L’appello, dunque, va alle autorità del Mozambico, perché implementino la loro legislazione e adempiano il loro dovere di catturare e portare in giudizio i responsabili, e alla comunità internazionale, perché si interessi della questione e si occupi dell’approvvigionamento di aiuti umanitari nei confronti delle famiglie che ancora oggi stanno fuggendo dalle zone di conflitto.
Il mio pensiero va alle famiglie dei bambini uccisi, sperando che non vi siano altre creature innocenti che paghino con la vita il gesto terribile di un gruppo di folli bastardi.