Solo una cosa mi descrive perfettamente: un irrefrenabile istinto verso la scoperta e la conoscenza di me stesso, nelle situazioni e nei contesti.
Le mie radici traggono quotidianamente nutrimento da Cristo, dalla musica e dal cielo, in qualunque sfumatura questo decida ogni giorno di mostrarsi a me. Un po’ come il Piccolo Principe di De Saint-Exupery, peregrino di pianeta in pianeta, scoprendo, vivendo, osservando, arricchendomi e mettendomi sempre in discussione.
Il mio cuore, però, appartiene solo alla mia rosa.
Ricerco e ascolto. Dove andrò? Non lo so…
«Ma lietamente a me medesma indulgo
la cagion di mia sorte, e non mi noia;
che parria forse forte al vostro vulgo»
(Paradiso IX, vv.34-36)
Siamo ancora nel...