Una vita per l’arte nel segno della libertà. Il primo documentario sull’artista  Maria Piacardi Coliac a cura di Giuseppe Arcieri in arrivo a Marzo.

Angoscia, tormento,

esaltazione tu sei!

Mi struggo di te…

Mi distruggi.

Essenza d’amore

Palpitante di vita.

Senza di te nulla io sono.

Inizia così il bellissimo documentario girato dal regista di Barletta Giuseppe Arcieri sull’affascinante vita dell’artista barlettana Maria Picardi Coliac oggi 97enne con 130 mostre nella sua carriera e oltre 700 opere tra dipinti e sculture. . La poesia dal titolo “Arte, cosa sei per me”, tratta dalla raccolta di liriche “Rugiada di vita” del 2005, apre il docufilm nei versi recitati con fervore e forte vitalità dall’artista che continua a produrre nel suo studio con incredibile passione e trasporto.

Ho avuto l’onore e il piacere di guardare in anteprima le immagini inedite del documentario insieme al regista Arcieri e alla protagonista assoluta del poetico racconto sul suo viscerale legame con l’arte come necessità di vita. La cura e l’attenzione alle pennellate, alla sua tavolozza, all’armonia dei colori che prendono vita sulla tela o sul cartoncino, sottolineano quanto il passare degli anni non abbia in alcun modo scalfito la passione profonda ed il rispetto per il dono ricevuto. Nel docufilm l’artista, pittrice e poetessa, scultrice e studiosa si racconta al giovane e talentuoso regista barlettano in una bellissima intervista nell’intimità della sua casa studio. Molto interessante il messaggio che la Maestra  Picardi Coliac esprime ai suoi interlocutori che possono essere tutti destinatari di un’eredità culturale incredibile; giovani, bambini, donne, uomini, persone adulte e in età avanzata, a tutti Mimma si rivolge con affetto e con una sincerità d’animo e intellettuale tali da costituire un vero e proprio patrimonio da custodire gelosamente e divulgare alle nuove generazioni. Il messaggio universale è quello di rimanere umili nella vita e di lottare per la libertà di essere se stessi e di potersi nutrire dei propri talenti e delle proprie passioni non avendo timore del giudizio altrui e ricercando nei grandi esempi del mondo dell’arte (poesia, letteratura, pittura, scultura, musica ecc.) la guida spirituale verso la scoperta della propria autentica essenza. Recita l’autrice, rivolgendosi all’Arte che continua a permeare la sua vita sin da quando era una bambina:

Tormento continuo

della mia coscienza.

Né madre, né figli, né amore

per me ammetti.

 

Matrigna,

egoista,

perduta mi sento,

senza speranze.

 

Ma tu mi vuoi!

E stanca, perdutamente

dimenticando intorno

a te mi abbandono.

A soli otto anni Mimma, come ama sentirsi chiamare dagli affetti più cari, fu affidata all’illustre maestro pittore Vincenzo De Stefano (1861-1942) che le insegnò l’arte classica e il disegno. In un angolo del suo laboratorio, riservato alla giovanissima Mimma, le era consentito disegnare e dipingere. A casa, come ricorda Mimma, non le era permesso sporcare né mettere in disordine.  Nel breve ma intenso documentario Arcieri pone al centro dell’attenzione l’incredibile attaccamento dell’artista alla vita e alla famiglia non dimenticando mai l’amor proprio di donna con una forte vocazione artistica. Dopo la morte del suo maestro Mimma si sente smarrita, “orfana” di colui che le ha insegnato così tanto. Sarà per questo che deciderà in seguito di intitolare la sua bottega d’arte allo stesso De Stefano. Emerge la gratitudine verso il dono ricevuto e la possibilità di averlo potuto assecondare sempre in ogni momento della sua intensa vita. Ricorda fervidamente il disagio di essere l’unica giovane donna iscritta all’Accademia delle Belle Arti circondata da un mondo maschile ostile verso il suo voler essere libera di esprimersi nel suo talento. La sensibilità artistica e la profonda conoscenza dei più importanti pittori contemporanei e conterranei, affezionata in modo particolare al talentuoso pittore barlettano Mauro De Ceglie, al maestro De Stefano, Giuseppe Gabbiani e altri, l’ammirazione per l’illustre Giuseppe De Nittis legano la giovane artista a temi di ispirazione impressionista come il paesaggio della sua soleggiata terra pugliese, la Murgia degli ulivi e dei muretti a secco, il mare con la sua profondità che la cattura e allo stesso tempo la inquieta, i pagliacci con la loro intima malinconia mascherata di dolcezza, le danzatrici con la loro leggerezza e purezza, i ritratti, le bellissime composizioni floreali e il creato tutto!

Un regalo per tutti il un documentario su Maria Picardi Coliac. L’auspicio del regista Arcieri è quello che possa arrivare diretto ai giovani, studenti, artisti che troverebbero nella straordinaria e poliedrica artista un esempio di vita e fonte di grande conoscenza.

***

Giuseppe Arcieri è nato a Foggia il 27/09/1997. Residente a Barletta, appassionato di cinema, si laurea nel 2022 alla facoltà di “nuove tecnologie dell’arte” presso l’accademia di Belle arti di Foggia. Amante del cinema italiano, in particolare del cinema neorealista e di quello di Sergio Leone, Giuseppe scrive la monografia “C’era una Volta Sergio Leone”, distribuita da Amazon. Nel corso dell’ultimo triennio realizza vari cortometraggi premiati in tutto il mondo. Per due anni ha concorso al David di Donatello nella categoria “cortometraggi”. Giuseppe da oltre tre anni è il fondatore e direttore artistico del South Italy International Film Festival, festival di cortometraggi. Durante la seconda edizione, che si è tenuta a Maggio 2023 nel Castello di Barletta, il presidente della giuria Luca Verdone ha consegnato il premio della giuria dedicato al regista Nico Cirasola.

Photocredits

Giuseppe Arcieri

Fernanda Anna Coliac


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Visionaria e curiosa mi piace guardare oltre, scrutare ogni possibilità che possa arricchirmi di conoscenza. Una laurea in Lingue, studi in Marketing e Destination Management, da sempre appassionata d’arte, felice autodidatta in pittura a olio, master in Mediazione Culturale Museale, specializzata nella progettazione di Servizi Educativi e didattici per musei e istituti scolastici di ogni ordine e grado, ideatrice e curatrice di progetti artistici, curatrice di mostre d’arte presso Duomo40 Spazio d’Arte e Design a Barletta, con una profonda passione per ciò che emoziona perché arriva dalla pancia e dall’inconscio! L’emozione non può essere ragionata! Mamma curiosa e iperattiva di due gioielli e di un pelosetto scuro, non posso fare a meno di documentarmi, cercare, viaggiare, scoprire e confrontarmi con menti altrettanto sensibili e curiose per arricchirmi egoisticamente! Convinta da sempre che essere gentili faccia vivere meglio e renda gli animi leggeri, lo consiglio sempre a tutti!