In scena, al “Paolillo” di Barletta, il 2 maggio, ore 19:00

Andrà in scena nella Multisala del  Cinema Paolillo “Antigone” di Jean Anouilh il 2 Maggio, porta alle ore 19:00, sipario alle ore 19.30, con la regia di Maria Filograsso e con gli studenti del Liceo Classico Casardi.

Creonte, re di Tebe, vieta di dare sepoltura a Polinice, accusato di tradimento perché ha tentato di assediare la città.

Antigone, sorella di Polinice, viola la legge imposta da Creonte. La mancata conciliazione tra i due personaggi porterà a un tragico epilogo.

Il mito di Antigone esprime un conflitto fra due legittime espressioni di diritto.

Jean Anouilh, grande appassionato dei classici greci, reinterpreta il dramma di Sofocle per dare risalto all’opposizione tra individuo e potere pubblico. Per questo motivo la regista ha scelto di utilizzare un testo che permette di rielaborare la tragedia sofoclea e creare un atto unico in prosa rivolto con lo sguardo verso un doloroso momento storico in cui l’umanità non ha ancora saputo porre fine alla parola guerra.

Il testo di Anouilh è stato scritto nel 1942 a Parigi, quando la capitale francese, sotto il governo di Vichy, subisce l’assedio nazista. Rappresenta nella tradizione e nella riscrittura un atto di forte   ribellione.

I protagonisti di questa “Antigone” moderna risultano essere una destrutturazione del mito, in cui è la  la gioventù e la rivolta la vera protagonista.

Un gioco di teatro nel teatro e di vita come teatro sin dal Prologo.
Anche Antigone sembra poco convinta delle proprie azioni. Quando Creonte le chiede perché ha trasgredito la legge, la giovane risponde: “Per nessuno. Per me”. Risposta illuminante; la giovane trasgredisce la legge della città colta da un impulso individualista, e non c’è più traccia delle invocazioni agli dei pronunciate dall’eroina sofoclea. In assenza della fede divina, si avvia alla morte con dubbi e paure, prigioniera (cioè priva di libertà) e vittima di un universo (interiore ed esteriore).

Antigone è una ragazzina, una bambina, quasi è testarda, simboleggia la rivolta in un tempo in cui è necessario resistere e ricordare.


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