Da qualche anno il termine ambiente sta entrando prepotentemente nel linguaggio quotidiano.

Da qualche anno il termine ambiente sta entrando prepotentemente nel linguaggio quotidiano.

Dalle scuole elementari fino a tutti gli indirizzi scolastici di secondo grado, sta diventando anche materia di studio. Questo perché stanno avvenendo delle trasformazioni sulla Terra che possono compromettere la sopravvivenza stessa del genere umano. È bene che ci sia una campagna di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, ma forse si danno per scontato alcuni aspetti molto importanti. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Con la parola ambiente si intendono diversi significati, quello più inerente alle finalità dell’articolo indica le condizioni biologiche, chimiche e fisiche che favoriscono la vita. Per l’uomo il termine ambiente sta a significare anche la condizione culturale, sociale, economica in cui vive, proprio perché l’interazione di questi ambiti è in grado di condizionare la qualità della vita.

Dalle definizioni date si evince che il problema tra l’uomo e l’ambiente è molto di più della valutazione delle infinite trasformazioni prodotte dall’attività antropica. Passmore, un filosofo australiano che si è occupato di etica ambientale, in un suo scritto intitolato La responsabilità per la natura, sostiene che “i problemi ecologici sono problemi sociali, non problemi scientifici; cercare di trovare una soluzione soddisfacente vuol dire risolvere un pacchetto di problemi di diversa natura: scientifica, tecnologica, economica, morale, politica, amministrativa”.

Quanto sostenuto da Passmore, all’incirca negli anni Settanta del Novecento, è ciò che oggi diamo per scontato. In altre parole l’ambiente in cui, per lo meno noi occidentali, siamo nati è stato costruito dall’uomo per soddisfare le sue necessità. Purtroppo nel soddisfare queste necessità, l’uomo provoca danni nell’ecosistema in cui vive. Infatti, anche la semplice accensione di una lampada elettrica genera un impatto ambientale ossia un “danno” di diverse nature. Cioè in qualche luogo c’è una turbina che, alimentata da combustibili fossili, genera la corrente di cui abbisogna la lampada. Questo genera emissione di gas serra, utilizzo di combustibili non rinnovabili, impatto sonoro e modifica della qualità dell’aria.

Si tratta solo di un esempio, che però ci aiuta a capire quanto sarebbe utile, e necessario, riflettere sul nostro modo di concepire la vita. La soluzione dei problemi ambientali parte da un cambiamento nel modo in cui concepiamo la qualità della vita. A questo punto interviene l’etica. Non a caso Papa Francesco sta affrontando queste problematiche con sempre maggior determinazione, non ultimo, anche la scelta di vivere in povertà e semplicità.

In ultima analisi, la soluzione dei problemi ambientali nasce da una riforma etica che deve far cambiare il nostro modo di vivere. Dalla mia umile esperienza personale, il prototipo di un vero ambientalista dovrebbe essere San Francesco d’Assisi. Il fatto è che i partiti politici che si dicevano “ambientalisti” si sono dissolti nel nulla insieme ai loro leader.


1 COMMENTO

  1. Condivido in pieno l’articolo e le motivazioni per le quali occorre mobilitarsi per la tutela dell’ambiente a cominciare dall’adozione personale di stili di vita più sobri e attenti alle generazioni future.Una occasione concreta per impegnarsi in tale direzione è rappresentata dal prossimo referendum cosiddetto ” delle trivelle” del 17 aprile .Difendiamo i nostri mari e le nostre coste votando convinti NO alle trivellazioni!
    Grazie Tommaso e complimenti per il tuo lavoro.

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