In uscita il 2 dicembre “Trapunto di Stelle”, il nuovo album monografico dei RADICANTO

RADICANTO, la band pugliese, con “Trapunto di Stelle”, rende omaggio alla musica tellurica di Domenico Modugno. Prodotto da Arealive e Puglia Sounds, il cd, anticipato dal video del singolo “Amara Terra Mia”, si avvale della chitarra classica e degli arrangiamenti di Giuseppe De Trizio, della voce di Maria Giaquinto, della fisarmonica di Giovanni Chiapparino, di chitarra elettrica, portoghese e basso di Adolfo La Volpe e delle percussioni di Francesco De Palma.

“Trapunto di Stelle” cita aneddoti della vita di Modugno, artista originario di Polignano a Mare divenuto il padre della scena autoriale italiana, un repertorio dei suoi maggiori successi reinterpretati in chiave sudamericana anche grazie ad ospiti quali Raiz (frontman degli Almamegretta), Giorgio Vendola e Leo Gaddaleta.

Da canzoni del calibro di “Io Mammeta e tu” e “Resta cu ‘mme”, fino alla sconosciuta “La Cicoria”, riletta nello stile afro-beat, e alla famosissima “Nel blu dipinto di blu”, con cui trionfò al Festival di Sanremo del 1958, reinventata a mo’ di ballata bal-musette francese.

Giunti al loro venticinquesimo anno di attività, i RADICANTO provano a raccontare, attraverso folk e dialetto salentino, l’epopea di un uomo dalle mille sfaccettature, i cui guizzi teatrali vennero sublimati, anche e soprattutto, dall’amicizia con Pasolini e dalle liriche di Pazzaglia, melismi che viaggiano come Odysseo sulle sponde del Mediterraneo. La lingua parlata da Domenico Modugno era la lingua del mare, il fascino della condivisione che dava un senso nazionale a natali meridionali impregnati dalla tradizione popolare del profondo Sud., dove la bellezza paesaggistica e la memoria storica evocano con forza l’immagine, imponente ed umile, di un uomo senza tempo!


2 COMMENTI

  1. Musica tellurica, al tempo stesso liquida, chiara come le limpide acque di un mare pugliese e, ugualmente, di qualsiasi luogo del cuore del Sud; solida, liquida ed aeriforme, musica dell’anima che scorre nelle vene e pulsa nelle tempie. Modugno è nostro nel senso che appartiene alla nostra storia personale e collettiva; torna a scuotere l’animo ad ogni sussurro, ad ogni acuto, viene a ricordarci chi siamo e da dove veniamo. Nel mio caso personale è davvero un pezzo della mia storia familiare, poiché sono imparentata con lui da parte di padre; credo, però, di rappresentare anche quanti sentono nel più profondo di essere figli del Sud. Grazie del suo appassionato contributo.

  2. Era la canzone che accompagnava i viaggi di mio papà emigrante. Ancora dopo decenni dal suo rientro in Italia, si commuoveva ogni volta in cui l’ascoltava. Anch’io oggi, ad ogni nota, piango per lui…

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