«Accetto miracoli»

(Tiziano Ferro)

Dissociazioni mentali distillate: in otto ore potreste cambiare luogo ed essere altrove, ma vi portereste dietro tutto il vostro vissuto.

E se aveste la fortuna di avere un vissuto densissimo, quello riprenderebbe tutte le forme che oggi sono vostre, fateci caso.

Voi non siete mai cambiati, ma irrimediabilmente cresciuti, proprio in dimensione: il vostro corpo è sempre alto uguale, ma contiene luoghi, abitudini ed attitudini diametralmente opposte tra loro.

Intendo dire che un giorno potreste trovarvi in mezzo ad una vera e propria fiumana di gente perfettamente ordinata, educata nelle viscere e il giorno dopo essere in mezzo ad una fiumana ridotta della metà, preda del più completo disordine: in ambo i casi sapreste come muovervi e cosa fare, perché nel tempo avete vissuto ambo quelle realtà, vi appartengono.

Ecco, essere scampati alla dissociazione mentale di faccende di questo tipo, deve avervi resi capaci di scegliere, perché il segreto è che nessuno sceglie al posto vostro.

Se volete andare avanti, non arriva nessuno a spingervi con la forza, avete a disposizione il coraggio. Non ci sarà da voltarsi indietro, ma da salire un gradino per volta mentre i giorni passano e le ferite cicatrizzano. Così si scopre di essere vivi: bisogna fare un passo avanti, poi un altro, camminare, poi correre. Per procedere verso il domani non esistono magie e trucchi: ci vogliono le persone. E l’elemento re: la volontà.

Il segreto è solo questo.

E non è filosofia.

Credetemi sulla parola: sono fatti.

Anche perché quando la vita fa pagare prezzi troppo alti, poi si scusa. E tendenzialmente, lo fa con un miracolo.

Parola d’onore.


FontePhotocredits: Miriam Arsedea Massarelli
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Sono una frase, un verso, più raramente una cifra, che letta al contrario mantiene inalterato il suo significato. Un palindromo. Un’acca, quella che fondamentalmente è muta, si fa i fatti suoi, ma ha questa strana caratteristica di cambiare il suono alle parole; il fatto che ci sia o meno, a volte fa la differenza e quindi bisogna imparare ad usarla. Mi presento: Myriam Acca Massarelli, laureata in scienze religiose, insegnante di religione cattolica, pugliese trapiantata da pochissimo nel più profondo nord, quello da cui anche Aosta è distante, ma verso sud. In cammino, alla ricerca, non sempre serenamente, più spesso ardentemente. Assetata, ogni tanto in sosta, osservatrice deformata, incapace di dare nulla per scontato, intollerante alle regole, da sempre esausta delle formule. Non possiedo verità, non dico bugie ed ho un’idea di fondo: nonostante tutto, sempre, può valerne la pena. Ed in quel percorso, in cui il viaggio vale un milione di volte più della meta ed in cui il traguardo non è mai un luogo, talvolta, ho imparato, conviene fidarsi ed affidarsi.