Β«Le donne che cercano di assomigliare agli uomini mancano di ambizioneΒ»
(M. Monroe)
Da un paio di giorni girano in rete queste parole di Anna Foglietta:
Β«π΄ π£πππ‘π π‘π’π ππππππ πππ£πππ‘π ππ π‘π’π πππ’Μ ππππππ ππππππ. πΆππ ππ πππ π‘πππ§π ππππππ βπ ππ£π’π‘π π’π ππππππ‘π ππ πππ€π ππ πππππππππ π ππ π πππ πππ πΜ πππππππππ‘π πππ π‘π’π‘π‘π ππ’ππππ ππππ πππ πβππππππππππ ππ πππ‘πππππ‘πΜ ππππ ππ πππππππ ππ ππ’π ππππππππ ππ π πππ π πππππ ππππππ, π πππππ π ππππππππ‘π, π πππππ πππ§ππππ‘πβ¦ πππ πΜ πππ πΜ! ππ πΜ πππππ‘ππ‘π ππ πππππππππ πππ ππππππ ππππ π’π πππ π‘ππππ. ππππ‘ππ£π ππ πππππ π ππ‘πΜ ππ ππ£πππ π’π πππ π πππ§ππ π ππππ’ππ ππππππ‘π ππ’π πππππππ πππ‘ππ£π π‘ππ π‘πππππ ππ ππππππ’πππππππ‘π ππ ππ’ππππ ππ πππππ§π. π΅ππ ππππ πππππ‘π‘πππ πβπ πΜ ππππ‘ππππ‘ππππ π π πβπ ππ πππππππππππππ‘π πππ£πππππ ππ π πππ π’π πππβπππ πππ’Μ πππ’π‘ππ‘π π π πππππ‘π‘π’π‘π‘π πππ£πππππ ππ π ππππ ππππππ π π ππππππ ππ’ππ π‘π π‘πππ ππ ππππ ππππππ§ππππ π πππ§π πππ ππ’ππ π‘π π πππ‘ππππ π πππππππ‘π π π πππ‘ππππ ππππ πππππΒ».
Ecco, trovo che lei sia assolutamente realistica; al contrario trovo totalmente fuori luogo tutte quelle donne che hanno commentato con banalità da rivista di basso spessore⦠quando fai un figlio te ne assumi la responsabilità , ma quali spazi per sé? Fatemi il piacere!
E certo, perché dal momento in cui diventi madre, perdi lo status di donna, così come quando diventi moglie, perdi lo status di individuo: vorrei sottolineare che queste ultime affermazioni le ho sentite con le mie orecchie. Sarà per questo che rabbrividisco.
Ora mi tocca precisare che non generalizzerΓ², ma mi soffermerΓ² a fare unβanalisi di modello standard, ben sapendo che ogni modello contiene le sue sacrosante (e meno male!) eccezioni, molte delle quali (per fortuna) passano direttamente dalle mie mani, dunque lo so: non tutti siamo uguali. Al netto di ciΓ², pensavo piΓΉ semplicemente che quando hai figli e li hai cercati, voluti, insomma quando sei madre in piena scienza e coscienza, non diventi automaticamente Wonder Woman. Bugia! Lo diventi, perchΓ© la natura vuole cosΓ¬, ciΓ² che non Γ¨ vero Γ¨ il ritenere che questa trasformazione sia scevra da scossoni e malesseri.
Senza starvi a fare lβelenco della tabella di marcia di una giornata tipo, che include tutte le volte in cui dici βMi sto incazzando!β e sei giΓ incazzata, vorrei far notare a chi non se ne fosse reso conto, che i figli anche quando hanno padri eccellenti, se hanno pure la mamma, assumono una specie di riflesso incondizionato per il quale non esistono parole che vengano mai prima di quella: βMΓ !β, che non Γ¨ lβavversativa, ma il diminutivo di βMammaβ, perchΓ© dirlo per intero toglie tempo. Γ un tic che manco la sindrome di Tourette, quella per cui a causa di una serissima patologia neuropsichiatria si emettono suoni e gesti incontrollati e involontari.
Ne conosco uno di figlio che addirittura arriva a fare cose tipo:
βMΓ β
βDimmiβ
Silenzioβ¦
Lo guardi perplessaβ¦
Sorride e si stiracchia.
βNiente MΓ , era una sciocchezza. Ti volevo chiamareβ
Sapete cosa fa βMΓ β, in questi casi, invece di dargli un cazzotto in testa, dal momento che il βMΓ β sciocchezza si somma a tutti i βMΓ dovβΓ¨β¦?β, βMΓ quandβΓ¨β¦?β e al peggiore addendo di tutti: βMΓ β¦ perchΓ©?β. Allora, lo sapete cosa fa? Gli da un bacio. Subito prima di sentire da lontano un altro: βMΓ Γ Γ !β. SΓ¬, perchΓ© di solito poi ci sono fratelli e sorelle che per loro sono fratelli e sorelle, bestie di Satana al secolo, ma per βMΓ β sono sempre ed ugualmente figli!
Ops, ho scritto davvero βinvece di dargli un cazzotto in testa?β. Per caso significherΓ che ho pure pensato di poter dare un cazzotto in testa ad uno dei miei figli in qualche caso? Ma sapete cosa vi dico? Lβho pensato eccome, in molto piΓΉ che in qualche caso e non ad uno dei miei figli, ma a tutti e due: βA cβauΓ nde, auΓ ndeβ dicono a Bari! (A chi capita, capita. A chi prendo, prendo. A chi cojo, cojo! Avete capito)
Non voglio fare psicologia spicciola, non intendo entrare nel merito dei βMΓ β che succhiano il sangue, tolgono il respiro, si siedono dritti sullo stomaco della tua vita. Dico solo che sΓ¬, esiste anche una βtua vitaβ e sarebbe il caso di rileggerla la Foglietta e rivedere gli schemi. Merita cinque minuti di applausi di fila, in piedi!
Che sia colpa o merito di una sudatissima emancipazione, il risultato Γ¨ che le mamme in genere (sine, salvo eccezioni), sono supereroi che si stancano, non ce la fanno piΓΉ anche se poi ce la fanno sempre, hanno una vita anche se non ce lβhanno mai, hanno istinti animaleschi anche se poi li vincono. E non cβΓ¨ nulla di innaturale nellβ accettarlo, pensarlo, ammetterlo, dirlo.
Amo i miei figli al di sopra di ogni cosa e di me stessa, mi farei uccidere senza pensarci se servisse a tenerli in vita, ma finchΓ© sono vivi e stanno bene (al netto di vizi e capricci) ho il diritto di vivere e di dirlo che troppo spesso loro non mi lasciano vivere ed io glie lo consento.
Anzi, proprio perché sono mamma, vi dico che ne ho il dovere! Se cade Mà , se Mà smette di vivere, se Mà smette di esistere, se Mà cede ai crolli psicologici che ha descritto la Foglietta⦠che succede?
Ve lo dico io, senza presunzione e con certezza pressochΓ© matematica: a prescindere da tutto, succede un disastro.
Riflettiamo.