Vince un editore indipendente e un grande lavoro di squadra

Un editore indipendente, Neri Pozza, e un grande lavoro di squadra. Sono questi gli ingredienti per il trionfo di “Due vite”, il libro di Emanuele Trevi vincitore del Premio Strega 2021, il più importante riconoscimento letterario giunto alla 75sima edizione.

Circondato dall’affetto degli amici e del presidente, e campione uscente, Sandro Veronesi, Trevi ha ghermito la vetta brandendo una bottiglia di Strega e dedicando il successo a sua madre, scomparsa a causa del Covid, e al fotografo Lorenzo Cappellini, amico di Hemingway e fervido sostenitore di Emanuele che, già nel 2012, era andato vicino al primo posto.

Il romanzo, dallo stile prettamente autobiografico, ci restituisce la personalità, le emozioni e l’esistenza di Rocco Carbone e Pia Pera, due compagni di viaggio di Emanuele, due anime prematuramente venute a mancare da un mondo che con loro si sarebbe arricchito di gioia e umanità.

Al secondo posto si è classificata Donatella Di Pietrantonio con “Borgo Sud” (Einaudi), vincitrice del Premio Campiello nel 2017. Prima che iniziasse lo spoglio dei voti, Donatella ha mostrato la sua mano con la scritta DDL ZAN, un messaggio inciso col pennarello nero nelle coscienze di tutti, il pungolo che esorti a non ritardare l’approvazione di una legge lontana da personalismi, tatticismi ed equilibrismi delle accidiose forze politiche in gioco.

A salire sul podio, in terza posizione, la novantenne Edith Bruck che ne “Il pane perduto” ripercorre quasi un secolo di lotte interiori, un racconto della deportazione di cui è stata vittima da bambina. A lei il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e, lo scorso febbraio, ha ricevuto in casa sua la visita di Papa Francesco. Scherzando con la nipote ha ammesso di aver comprato, per la prima volta, dopo trent’anni, un abito proprio in occasione della kermesse al Ninfeo di Villa Giulia.

A completare la cinquina, i giurati Dacia Maraini, Corrado Augias, Niccolò Ammaniti, Beatrice Masini ed Ernesto Franco, hanno assegnato il quarto posto a Giulia Caminito, con il suo “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani), ritratto di Gaia, un’adolescente che vaga negli effimeri Anni Duemila, e l’ultimo gradino, con soli 66 voti, ad Andrea Bajani con “Il libro delle case” (Feltrinelli).