
Ma è tutto vero quello che leggiamo su Facebook? Certo che no! Ed ecco alcuni consigli flash, per imparare a leggere tra le righe….
- No foto, no party
È la prima considerazione, facile facile: non c’è la foto? Diffidate! C’è puzza di fregatura: dieci volte su dieci (ok, facciamo nove) si tratta di un fake. D’altronde, se si chiama “FacciaLibro”, e non in un altro modo, una ragione ci sarà. Non si vogliono fare vedere? Allora hanno paura che qualcuno li riconosca.
- Ognuno la racconta come vuole
“A volte è giusto concedersi una pausa: troppo lavoro stressa”. Alias: «Sono stato licenziato, mi hanno buttato fuori dalla mia azienda perché non ero capace di concludere niente. Ora sono disoccupato e ho disperato bisogno di lavoro. Per favore, aiutatemi!» Concediamo: forse stiamo esagerando, ma ricordatevi che ognuno la racconta come gli piace il che non significa “come stanno davvero le cose”…
- Non sempre sono disinteressati
Sembra che sposino tutte le cause sociali di questo mondo, ma non è tutto oro quello che luccica. Sposare la causa della pace del mondo, battersi per l’ecosistema, tuonare contro i pregiudizi omofobi, può essere un ottimo modo per farsi pubblicità: aggratis!
- Vi aggiungono ad un gruppo senza invitarvi
Non si tratta solo di un caso di violazione di netiquette. Assomiglia di più a un gesto estremo, da miserabile: «Non mi vede nessuno, nessuno mi vuole. Ti prego, entra nel mio gruppo, sennò sono invisibile!“
- Vi impongono di iscrivere dieci, venti, cinquanta utenti…
Per far parte di un gruppo vi obbligano a iscrivere altri utenti? Mandateli subito a cag… Va bene, questo non lo possiamo scrivere. Facciamo così: segnalateli e ci penserà Facebook a bannarli. Usare Facebook per portare soldi alla propria agenzia di comunicazione è roba da furfanti.