Ma è tutto vero quello che leggiamo su Facebook? Certo che no! Ed ecco alcuni consigli flash, per imparare a leggere tra le righe….

  1. No foto, no party

È la prima considerazione, facile facile: non c’è la foto? Diffidate! C’è puzza di fregatura: dieci volte su dieci (ok, facciamo nove) si tratta di un fake. D’altronde, se si chiama “FacciaLibro”, e non in un altro modo, una ragione ci sarà. Non si vogliono fare vedere? Allora hanno paura che qualcuno li riconosca.

  1. Ognuno la racconta come vuole

“A volte è giusto concedersi una pausa: troppo lavoro stressa”. Alias: «Sono stato licenziato, mi hanno buttato fuori dalla mia azienda perché non ero capace di concludere niente. Ora sono disoccupato e ho disperato bisogno di lavoro. Per favore, aiutatemi!» Concediamo: forse stiamo esagerando, ma ricordatevi che ognuno la racconta come gli piace il che non significa “come stanno davvero le cose”…

  1. Non sempre sono disinteressati

Sembra che sposino tutte le cause sociali di questo mondo, ma non è tutto oro quello che luccica. Sposare la causa della pace del mondo, battersi per l’ecosistema, tuonare contro i pregiudizi omofobi, può essere un ottimo modo per farsi pubblicità: aggratis!

  1. Vi aggiungono ad un gruppo senza invitarvi

Non si tratta solo di un caso di violazione di netiquette. Assomiglia di più a un gesto estremo, da miserabile: «Non mi vede nessuno, nessuno mi vuole. Ti prego, entra nel mio gruppo, sennò sono invisibile!“

  1. Vi impongono di iscrivere dieci, venti, cinquanta utenti…

Per far parte di un gruppo vi obbligano a iscrivere altri utenti? Mandateli subito a cag… Va bene, questo non lo possiamo scrivere. Facciamo così: segnalateli e ci penserà Facebook a bannarli. Usare Facebook per portare soldi alla propria agenzia di comunicazione è roba da furfanti.