27 ottobre 2016: un giorno di sole

Il 27 ottobre 2016 è stata votata dall’Onu la messa al bando delle armi nucleari:

123 i Paesi che sono favorevoli all’abolizione e smantellamento degli ordigni nucleari;

38 i Paesi contrari all’abolizione delle armi nucleari.

L’Italia ha votato contro la messa al bando delle armi nucleari, nonostante il Parlamento Europeo si fosse espresso a favore dell’abolizione delle armi nucleari, (415 voti favorevoli, 125 contrari, 74 astenuti), e avesse sollecitato tutti i Paesi dell’Unione Europea, ad assumere un atteggiamento collaborativo verso la risoluzione della minaccia nucleare e l’inizio dei negoziati previsti nel 2017.

L’Italia non possiede armi nucleari ma è territorio “ospitante” degli ordigni nucleari Nato,

per cui dovrebbe essere uno dei territori più interessati allo smantellamento delle armi nucleari, ma ha votato contro.

Sono più di 15.000 le armi nucleari nel mondo possedute da 9 Paesi: Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, Corea del Nord, Israele, Cina, India e Pakistan.

Le armi nucleari non sono ancora state dichiarate “illegali” dal diritto internazionale, sono state bandite solo le armi chimiche e le armi di distruzione di massa, ma per quanto riguarda le armi nucleari non c’è ancora nessuna legge del diritto internazionale che possa vietarne totalmente l’uso o il possesso.

Il 27 ottobre 2016 è una giornata importante per l’umanità perché il voto dell’Onu inaugura una ripresa dei negoziati che hanno come obiettivo il disarmo totale globale.

Finché i Paesi che possiedono gli ordigni nucleari, non decidono di far parte di un comitato che possa rinnovare la decisione del disarmo nucleare, la strada che si prospetta sarà molto lunga, però la decisione dei Paesi dell’Onu e il voto dell’Unione Europea rappresentano un grande passo in avanti per l’umanità verso una direzione comune , volta alla difesa della vita umana e del globo terrestre.

L’Onu, fondata nel 1945, ha sempre avuto come priorità il disarmo nucleare globale, ma negli ultimi anni, cruciale è stato l’intervento di una mobilitazione popolare “dal basso” , in particolar modo la Campagna “ICAN” e le associazioni facenti parte di Rete Disarmo.

Tantissime le associazioni coinvolte in questa sensibilizzazione, che risulta, oggi più che mai, fondamentale per fare pressione su quei Paesi che usano la “strategia del terrore” per manifestare la propria potenza. Io personalmente ho partecipato come “guida” alla mostra SenzAtomica a Roma nel 2015, una mostra gratuita volta alla sensibilizzazione dell’urgenza del disarmo nucleare. E personalmente le due scoperte più sconvolgenti son state:

  1. scoprire quanto questo disarmo, mi riguardasse da vicino e quanto fossimo in pericolo costantemente.
  2. grande è stata che “si, questo disarmo è possibile!! Non è un’utopia!”

Il senso della mostra è che ogni cittadino può fare la differenza,(“ICAN”), ogni cittadino può iniziare ad informarsi e poi informare un’altra persona, e scoprire che questo non è un affare tra “superpotenze” ma questo è un affare che riguarda seriamente la vita dell’essere umana e la sua estinzione sul pianeta.

Oggi l’umanità è l’unico tesoro da salvaguardare, ed è estremamente importante realizzare che ognuno di noi, cittadino comune, ha un ruolo importante in questo conflitto., per cui iniziamo a scoprire che “ICAN”!

 


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Laureata all’Accademia Nazionale d’arte drammatica “S. D’Amico”, si forma come attrice al Susan Batson Studio di New York. Lavora da anni nel settore teatrale e cinematografico a livello nazionale ed internazionale. Dopo essere fuggita per anni da Andria e dalla Puglia per formarsi e realizzare il proprio sogno di attrice, si ritrova spesso a tornare in terra natìa perché la Puglia, ormai terra in continuo fermento culturale, è diventata negli ultimi un importante polo di attrazione per le produzioni cinematografiche nazionali ed internazionali e trampolino di lancio per giovani realtà teatrali. Cecilia sarà il nostro sguardo andriese “sotto i riflettori e dietro i sipari”.