Sei anni di ferite aperte…

Le tante parole dette e non dette a seguito dei tragici eventi del 12 luglio 2016 hanno macchiato di lacrime e fango ricordi da conservare, in ogni caso, limpidi e puri.

Chi non fosse stato ad Andria il giorno del funerale, non potrà mai sapere quanto dolore venisse giù dal cielo. Non ho mai visto piovere così tanto in tutta la mia vita. Non so se Dio esista o meno, probabilmente è solo una mera invenzione di chi si appiglia ad un’insensata speranza. Ma la pioggia di quelle ore, le ore del funerale, è stata il segno di una Natura che non ci stava, il marchio di un Cosmo che si ribellava, un meccanismo inceppatosi misteriosamente.

Albino, Alessandra, Antonio, Benedetta, Donata, Enrico, Francesco Ludovico, Fulvio, Gabriele, Giovanni, Giulia, Giuseppe, Jolanda, Luciano, Maria, Maurizio, Michele, Nicola, Pasquale, Patty, Rossella, Salvatore, Serafina, possiate respirare la Gloria degli Angeli.

Ci piace ricordarvi con le parole di uno di voi, il caro amico Fulvio: “Non tutti gli uomini che morirono, sono davvero morti”.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.