Centouno poesie, questa la raccolta di un lustro intero. La silloge di Alessandra Iannotta “Panni al Vento” (L’Erudita Editore) semina amore per raccogliere una tempesta di emozioni, folate di vita cadenzata da strofe e rime

Ciao Alessandra. Quale poesia intende tramandare la silloge “Panni al vento”?

Una poesia che dia voce alla bellezza, alla gioia e alla speranza. Una poesia capace di fornire le chiavi per vedere il mondo con gli occhi liberi dai condizionamenti della mente e capaci di cogliere la meraviglia che abita in tutto.

Come i panni al vento, i versi sembrano danzare nell’aria. Consideri questa passione più un refolo rinfrescante o una raffica travolgente?

Se proprio devo scegliere penso alla mia poesia come ad una raffica travolgente.

È una poesia che chiama il lettore a fermarsi e lo travolge di emozioni che troppo spesso sono relegate in angoli sperduti del nostro sentire.

Ritieni la poesia l’unico linguaggio immediato e potente in grado di scavare nell’interiorità dell’individuo?

No, tutti i linguaggi artistici sono capaci di parlare all’uomo. Ritengo che per quanto attiene alla parola la poesia, nel suo essere sintesi, risponda meglio di qualsiasi altro genere letterario alle esigenze dell’uomo moderno travolto da ritmi vorticosi.

Progetti futuri?

Sto ultimando la rilettura del mio secondo romanzo che spero di pubblicare presto. Continuo a scrivere poesie e mi piacerebbe che alcune di queste venissero musicate. Vorrei scrivere favole per bambini che oggi, a mio avviso, hanno bisogno di sognare e di fantasticare.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.