Vi racconto la mia 50ma maratona…

Che, poi, non è stata solo la mia! La festa dello sport alla Maratona e Ultramaratona del Gargano…

Saverio: «Paolo, aspettiamo di leggere su Odysseo il racconto di questa esperienza!».

«Saverio, mi dispiace, ma non posso scrivere un articolo su di me…».

Teresa: «Dai, prof! Non ci deludere…».

Eravamo ai primi km della Ultramaratona del Gargano, 50 km di salite sotto il sole e con uno scenario naturalistico straordinario, quando ai miei due angeli custodi, Saverio Tondolo e Teresa Capozza, venuti apposta per scortarmi dall’inizio alla fine della gara, ho detto di no: una cosa è raccontare un’impresa comune, un’altra è firmare un articolo su se stessi. E così ho declinato il loro pressante invito…

Ma solo gli stupidi non cambiano mai idea!

E così, quando sono arrivato al traguardo, dopo una fatica immane, e ho trovato tanti amici, sorelle e fratelli veri, tutti lì ad aspettarmi, solo per potermi fare festa, ho capito che questo racconto era il loro, non solo mio, è andava condiviso con chi non ha potuto viverlo in prima persona e magari tanto avrebbe voluto…

Perché, sì, è stata la mia 50ma maratona, di 50km, a 50 anni, dopo 6 anni di infortunio e la prospettiva di non poter correre più. Ma è stato molto di più.

È stata la giornata di Giovanni Santovito e Teresa Cicciarelli, che non potevano correre per guai fisici, ma hanno voluto esserci per forza e si sono iscritti alla 10km, pur di percorrere un pezzo di strada insieme (e Teresa alla fine otterrà il primo posto di categoria).

È stata la giornata del campionissimo Nicolangelo Davanzo, a cui avevo chiesto di vincere per me, saldamente al primo posto per i primi 40km e poi finito secondo per guai muscolari: lui, che si è scusato di potermi dedicare “solo” il secondo posto assoluto.

È stata la giornata della campionessa da Guinnes dei Primati, Angela Gargano, che ha condiviso con me la sua birra, quando stremato mi sono seduto su un marciapiede dopo 6h e 2 minuti di corsa.

È stata la giornata di Lorenzo Zingaro, quarto assoluto, anche lui lì ad aspettarmi al traguardo e infilare la testa nello “zero” dei 50…

È stata la giornata di chi hai incrociato per la prima volta, eppure la sensazione è stata quella di conoscersi da sempre: Enzo Vitale, Alessandro Filippone, Pasquale Penna.

E poi tutti gli altri (e mi scuso se non riesco a nominarli tutti!)…

Rosa di Tacchio (anche lei prima assoluta nella 21km), che mi ha regalato il bouquet che si era conquistato con la sua vittoria; Leonardo De Nigris, Massimo Faleo (sempre in prima fila quando c’è da smazzare per l’organizzazione), Domenico Martino (campione di corsa e simpatia), i miei fratelli di adozione, Luigi di Franco e Nicola Laporta (anche loro venuti apposta per non mancare alla mia festa).

E ancora: Francesco Pistillo e Raffaella Losito, Emanuele Calvi e Tina Guadagno, Mario Fortunato, Mimmo Asseliti e Vito Grumo, Enzo Cascella e i supercampionissimi Michele Rizzitelli, Vito Pietro Ancora, Francesco Capecci.

Concedetemi ancora tre menzioni speciali.

La prima è per l’anima dell’evento, il patron delle 15 edizioni della Maratona del Gargano e delle 6 della Ultramarathon, il grande supermaratoneta Pasquale Giuliani. Ora, non è solo che la sua organizzazione è stata perfetta! È che ci ha coccolato dall’inizio alla fine: pasta party della sera precedente e pasta party del dopogara da svenire, tanto ci han fatto mangiare (un plauso speciale a quanti ci hanno ristorato prima, durante e dopo la gara!), disponibilità eccezionale e poi … la doppia sorpresa finale della torta e del premio personalizzato per chi aveva appena completato 50, il sottoscritto e Domenico Massaro, 150, Vitantonio Brunetti e Franco Draicchio e 250 maratone, Michele Calabrese.  Che dire? Grazie, Pasquale! Grazie a tutta l’A.S.D. Stracagnano: alla maratona del Gargano ho sempre partecipato con gioia, a dispetto della durezza del percorso, ma ora davvero non mi sarà più possibile mancare!

Seconda menzione: per il Presidente Paolo Gino, la segreteria Cristiana Di Pietrantonio e tutti gli altri pazzi campioni del Club Super Marathon Italia: non immaginavo di incontrarli così numerosi proprio nel giorno della mia 50ma, che mi dà diritto a entrare nel Club, mai avrei immaginato di ricevere lo scudetto da cucire sulla canotta proprio dalle mani del Presidente. Un regalo nel regalo!

Terza menzione del tutto speciale: per Lella, la donna della mia vita. Non sempre può essere presente alle mie gare, ma oggi ha fatto di tutto per esserci ed emozionarsi con me. Lei sa quanto conti per me la corsa. Per questo non mi ha mai fermato, anche quando i dottori mi consigliavano di farlo e lei era in ansia per la mia salute. Grazie, amore, per aver capito, per non aver mollato, per avermi detto: «Mi piacerebbe tornare a correre!». Questa vittoria è tua, è nostra, è il regalo per i nostri 25 anni di matrimonio. Il regalo per i nostri preziosi figli, che, ancora una volta, mi hanno donato parole speciali…

Perdonatemi! Mi rendo conto che quanto sto scrivendo ha ben poco di giornalistico. E tuttavia, vi prego di credermi, non si è trattato solo della mia festa: è stata una festa dello sport, una festa dell’amicizia, una festa che può capire solo chi è abituato al sacrificio e, nel momento della fatica estrema, trova un amico che gli stringe la mano.

Visto che non ci sono riuscito fin qui, permettetemi di provare a dirvelo con le parole che proprio Saverio e Teresa hanno pubblicato sulle rispettive bacheche, a fine gara.

Teresa: «Ho scelto di andare lontano, perché amo la compagnia! Cagnano Varano: la mia prima ultramarathon, di 50 km! Grazie, Paolo, grazie, Saverio! A tutti gli amici, presenti e non, che mi hanno dimostrato tanto affetto, infinitamente grazie!».

Saverio: «Lo sport non c’entra niente con la maratona. Un maratoneta non è sportivo, non fa sport. Un maratoneta pensa con il corpo e il pensiero ossessivo del suo corpo è resistere per 42,195 km. Il maratoneta è quella persona che impone al suo corpo di resistere per 50,00 km solo per il piacere di onorare un suo amico per il suo formidabile traguardo delle 50 maratone. Questo è quello che oggi ho fatto con tanta sofferenza, ma tanta gioia con la mia amica Terry Capozza (lei più di me) e tantissimi che ci hanno aspettato al traguardo per festeggiare il nostro amatissimo amico Paolo. Questo per dirvi che molti maratoneti corrono, non per i tempi, non per dimagrire, non per dimostrare niente a nessuno, ma solo per condividere e consolidare amicizie vere e se per molti di voi questa è una pazzia sono contentissimo di essere PAZZO».


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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...