“Il contesto è davvero delicato ma sapresti indicarmi qualcosa che, nella società moderna ed in questo contesto, non lo è?”

Domenico Santorsola, per tutti Mimmo, assessore regionale con deleghe pesanti quali “Qualità dell’ambiente”, “Ciclo dei rifiuti e bonifica”, ”Rischio industriale” ed ”Ecologia”; 66 anni, nato a Bari, ma residente a Trani, sposato e padre di due figlie, medico specialista in ematologia e responsabile della Unione Operativa di Onco-Ematologia dal 1999 presso l’ospedale “San Nicola Pellegrino” di Trani: ha accettato, con estrema disponibilità e cortesia, di lasciarsi intervistare per Odysseo.

Ciao Mimmo, come stai, spero non ti spiaccia questa amichevole conversazione. La tua esperienza in Regione: positiva? Che significa essere Assessore all’ambiente in un contesto così delicato? Ci sono città come Trani e Barletta in cui la raccolta differenziata non ha dato risultati, non è stata volentieri accetta dai cittadini, alcuni gettano ancora l’immondizia per strada o la depositano fuori dai cassonetti. Che fare?

Una esperienza è sempre positiva, anche quando comporta sacrifici e cambiamenti radicali nello stile di vita e nelle pratiche quotidiane.

Il contesto è davvero delicato ma sapresti indicarmi qualcosa che, nella società moderna ed in questo contesto, non lo è?

A Trani, di fatto, la raccolta differenziata non è ancora partita, ma a Barletta ha raggiunto in poco tempo risultati strabilianti. Questo potrebbe voler dire che è necessario motivare i cittadini nel modo giusto e che non si tratta sempre e soltanto di incentivi economici; una giusta campagna informativa ed educativa potrebbe essere il mezzo giusto per convincere tutti a collaborar nell’interesse di tutti ma… il cattivo cittadino si trova sempre.

Essere medico, oncologo, non ti fa sentire maggiormente il peso morale e la responsabilità di “sanificare” le situazioni che di fatto, statistiche alla mano, influiscono sulla salute di tutti noi?

Essere medico e conoscere più a fondo le dinamiche che influiscono sulla salute ambientale e personale sicuramente rende più cogenti i problemi che mi vengono sottoposti ma, talvolta, le emergenze sollevate sono una utilizzazione impropria dei fatti reali.

Non ti chiedo notizie della solita discarica, se ne parla già tanto, a me interessa, perché so che sei una persona seria e proba, sapere se, in dinamiche come queste, la politica sia veramente al servizio dei cittadini o se non sia la politica a servirsi dei cittadini?

Per me, davvero la politica è “servizio civile e sociale”; per gli altri me lo auguro.

Ti preoccupa l’influenza che potrà avere l’America di Trump a livello mondiale, nei rapporti sociali, economici, diplomatici? Cosa, secondo te, ha permesso agli Americani di scegliere il compromesso della volgarità, dell’istigazione all’uso della violenza, della provocazione a discapito del dialogo?

A questa domanda no so rispondere. I fatti ci daranno l’esatto peso e l’esatto significato delle cose.

Le statistiche dicono, tristemente, che i giovani non vanno a votare. Da padre cosa consigli ai tuoi figli? E da politico, da uomo di sinistra, cosa avresti consigliato a chi magari ha votato per la prima volta, per il Referendum dello scorso 4 dicembre?

Votare è la nostra arma migliore. Il referendum il momento migliore per utilizzarla.

Ho sempre detto come la penso, ma ho anche aggiunto che l’importante è informarsi e votare secondo coscienza, non per una scheda telefonica o per una frittura di pesce.

In Puglia come in altre regioni del Sud esiste l’abitudine alla raccomandazione, una sorta di legittima difesa verso la mancanza di lavoro: chi la ottiene, vive sereno vicino casa sua, altrimenti tocca andare al Nord o nelle capitali europee. Si può instillare ancora fiducia in chi vuole meritarsi il lavoro per cui ha studiato?

Certo.

Sabino Zinni, consigliere regionale come te, in un post sulla sua pagina FB, ha invitato i genitori a regalare una laurea ai propri figli piuttosto che una casa… sei d’accordo?

La laurea non è l’unico strumento di lavoro e forse neanche il migliore. Qualche volta bisogna lottare per fare quello in cui si crede, ma nel frattempo bisognerebbe apprezzare il vero valore di una casa.

La sera torni a casa tua sereno o avverti la sensazione che avresti potuto fare qualcosa in più per chi ha creduto e crede in te come uomo e politico?

Ho sempre la sensazione di non aver fatto tutto quello che avrei dovuto fare, però ho sempre fatto quello che dovevo.

Sei credente? Se no, cosa sostituisce per te il seguire una religione e una fede?

Sono credente ipopraticante, ma il rispetto degli altri è la regola principale di una vita religiosamente corretta.

A chi scriveresti una lettera o una mail o un messaggio, pregandolo di fare il proprio dovere, di essere moralmente ed eticamente corretto per il bene di tutti?

Ognuno di noi dovrebbe scriverla al proprio vicino.

Grazie di questa amichevole chiacchierata. Buona giornata e un abbraccio.

Grazie a te per avermi considerato degno della tua attenzione e della tua pazienza… con grande affetto e stima.