Gli Incredibili 2 è il seguito di uno dei film di animazione del 2014 meglio riusciti e di successo della Pixar

Diretto e scritto sempre da Brad Bird, con le voci di Bebe Vio e Amanda Lear, Orso Maria Guerrini, Tiberio Timperi, Isabella Rossellini, Ambra Angiolini. La trama è solida, portatrice di un messaggio morale profondo: i diversi, i dotati, i talentuosi saranno sempre emarginati e incompresi per una sorta di legge naturale che pone l’uomo mediocre, rassegnato, su di un gradino dinanzi l’uomo che combatte le avversità nemiche della propria vita senza arrendersi. Il primo è ostaggio della politica che preferisce chi obbedisce e quindi protetto.
Difatti in questo sequel, la famiglia Parr viene abbandonata anche dal programma di protezione per supereroi, l’America sceglie arbitrariamente e immaturatamente di volta in volta chi odiare e chi proteggere: il fumo, le armi, gli estremisti, i comunisti. Helen, Elastigirl, e Bob, Mr. Incredibile, non riescono a rassegnarsi ad una vita costantemente in fuga, di albergo in albergo, si chiedono sconfortati ogni santo giorno quando arriverà la pace e la serenità. Irrompono per fortuna, forse no, nella loro vita, il magnate Winston Deavoure e sua sorella Evelyn: gli offrono una soluzione, rientrare per perseguire il crimine, per sensibilizzare e convincere i media della bontà dei loro intenti.
Sarà Elastigirl ad indossare nuovamente la super tuta elasticizzata, Bob si sacrifica al ruolo di genitore sempre presente, badando con esiti seri e comici a Violet (isterica perché alle prese con il primo amore), a Flash e a un incontenibile piccolo Jack-Jack dotato di vari poteri ingestibili (a lui il merito di alcune tra le gag più irresistibili). Ma mamma Helen non può farcela da sola e tutta la famiglia, unita soprattutto dalle avversità quotidiane, corre in suo aiuto, c’è anche Siberius, l’uomo ghiaccio. L’unione fa la forza e il cuore pulsa più forte di un pugno.
È un gioiellino, un esperimento narrativo cinematografico non privo di luoghi comuni ma condito senza eccessi da effetti grafici strabilianti e da semplici commoventi gesti quotidiani tipici di una famiglia comune di esseri umani.