«Puglia, puglia, puglia», come canta Caparezza, con orgoglio, con ironia, con amarezza

Giorni come molti altri, Bari, Taranto, Lecce e ritorno. Aeroporto Karol Wojtyla.

Faraway.

«Puglia, puglia, puglia», come canta Caparezza, con orgoglio, con ironia, con amarezza: perché un amico «per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica»; per le imprese che non badano a spese, che il protocollo di Kyoto è «un film erotico giapponese»; per i fumi e i veleni che «qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa».

Puglia & Sud

Sud,

che «ruba anche l’ombra di fico che copre il cicalar della comare»

che «vedo bianco di calce e pale pigramente virare»

che «ci spia vestirci stanchi per uscire fresca camicia di seta in attesa

croccante e stirata per lo struscio e un’orzata nel corso affollato in processione

la banda attacca il suo marciar così va la vita» (V.Capossela, Camera a Sud, 1994)

Sud «come un destino dentro al cuore … come il respiro del bandoneon … immensa luna primo dolore … con la sua gente la sua dignità» (F. Mannoia, Torno al Sud, cover in italiano di Vuelvo al Sur, parole di Fernando, Pino, Solanas, musica di Astor Piazzolla, interpretata tra gli altri da Caetano Veloso, in Fina Estampa, 1994)

Puglia & Sud & Terra mia, comm’è bello a la penzà, comm’è bello a la guardà, tutt’e journe po’ cagnà (P. Daniele, Terra mia, 1977)