Il modello esplicativo dei disturbi psicosomatici 

Le differenze individuali nelle risposte agli stressor traumatici, ossia il fatto che alcune persone sviluppano disturbi post-traumatici e altre no, e che in persone diverse predominano sintomi differenti, sono dovute all’influenza di vari fattori pre-, peri- e post-traumatici, raggruppabili in cinque principali gruppi: i fattori biologici, il livello di sviluppo al momento del trauma, la gravità del trauma, il contesto sociale prima e dopo il trauma, le circostanze stressanti precedenti e successive al trauma. Questi fattori condizionano la percezione della valenza, dell’incontrollabilità e della repentinità dell’evento, e possono sia esacerbare sia mitigare la risposta individuale a un’esperienza potenzialmente traumatica.

I sintomi i più comuni sono:

_ la depressione: il modello basato sulla teoria dell’impotenza appresa di Seligman (1975) afferma che “la convinzione di non poter controllare ciò che influisce sulla propria vita può portare alla depressione. Quando una persona subisce circostanze negative e dolorose senza poterle controllare, impara che i suoi tentativi di proteggersi da ciò che le può nuocere non sono utili, e così smette di provare a fare qualcosa per il proprio bene. […] Inoltre, la componente cognitiva dell’impotenza appresa è un fattore critico per l’insorgenza e il perdurare della depressione. A volte le persone che hanno subito un trauma continuano a sentirsi impotenti anche se hanno già riacquisito da tempo un certo controllo”;

_ l’abuso di sostanze, a cui la persona può ricorrere “come a una cura o per controllare i sintomi intrusivi o l’eccesso di attivazione”;

_ le malattie fisiche, che possono essere sintomi secondari in quanto: “lo stress cronico può sfociare nella malattia”, per es. in seguito ad un’attivazione fisiologica eccessiva e/o cronica; “lo stress connesso ai traumi può indebolire la funzione immunitaria”; l’esperienza traumatica può indurre la persona a comportamenti più pericolosi;

_ i disturbi d’Ansia;

_ i disturbi Psicosomatici, per es: insonnia, cefalea, balbuzia, infertilità psicosomatica, disturbi della pelle, ecc…

_ il calo di autostima conseguente, per es., alle difficoltà lavorative e sociali dovute a sintomi d’ansia e depressivi;

_ i disturbi dell’identità, per es. “confusione circa la propria identità, sensazione di essere in balia di una forza esterna, confusione riguardo ai propri desideri o scopi personali”. I problemi di identità possono essere provocati anche dai sintomi dissociativi di depersonalizzazione e amnesia: la persona può sentirsi “irreale, distaccata da sé o priva di controllo sul proprio comportamento”, che “combinati con l’incapacità di rievocare certi aspetti dell’esperienza traumatica, possono interferire con la percezione di sé e la memoria autobiografica”;

_ i comportamenti aggressivi, che possono essere un sintomo secondario al “senso di frustrazione per i sintomi traumatici primari” o “una risposta associata al trauma derivante da esperienze di apprendimento sociale, condizionamento classico o operante”;

_ relazioni interpersonali problematiche, in seguito a sintomi quali “paura, rabbia, comportamenti aggressivi, appiattimento affettivo, evitamento sociale”;

_ il senso di colpa e la vergogna, per es.: la persona traumatizzata “si sente responsabile del male subito da altri al momento del trauma” o per il fatto di essere sopravvissuta quando altri invece sono morti; a volte si vergogna di come si è comportata al momento del trauma.

Un articolo significativo su cosa siano i Disturbi Psicosomatici, ma anche un articolo significativo sulla possibilità di guarire dagli stessi.

Ricordiamoci: “ Se senti di essere in difficoltà, non avere paura di chiedere aiuto, non c’è nessuna vergogna nel farlo, l’unica vergogna è NON VIVERE UNA VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA.

(Leggi: la prima parte; la seconda parte)