Tu non sei la fine del mondo…

Potrei dimenticarti, siamo sinceri, non sei la fine del mondo in fondo.

Certo, hai quel sorriso malandrino che somiglia più ad un ghigno con cui prendi in giro il mondo. E poi, certo non nego quel solco sulla guancia sinistra quando ridi a pieni polmoni.

Tu mi dirai – E gli occhi? I miei occhi in cui ti piaceva specchiarti tanto? –

Beh, son due pupille di carbone nero lucido, mica cazzi, ma son occhi. Insomma servono a vedere, come tutti gli occhi.

E lo so, hai l’anima di miele buono buono, dolce e non nauseante.

Un miele che scivola e non appiccica.

Davvero potrei dimenticarti perché non sei la fine del mondo. Certo, i denti. I denti son roba dura da dimenticare, 32 perle incastonate fra labbra di oboe e una risata che ha la sinfonia dell’Universo.

Potrei dimenticarti, ovvio. Quei cazzi di silenzi sotto alberi spogli o spiagge desolate … avrebbero fatto incazzare anche un monaco tibetano sordo.

Potrei dimenticarti? Certo, davvero potrei. Persino quando chini il capo a metà a raccogliere margheritine gialle e io disegno sulla tua nuca un destino degno di te.

Insomma, potrei dimenticarti. È solo che non voglio. Proprio non voglio. Perché sei l’unica polaroid che non è un istante ma eterna.

Te non sei la fine del mondo perché il mondo non può finire.


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