Inizia oggi un nuovo appuntamento, una nuova rubrica; un canale, uno spazio in cui vogliamo raccontare e farci raccontare il mondo delle start-up: moda passeggera o una nuova forma di imprenditoria e dunque un passo verso nuove forme di economia?

Per tante ragioni desideriamo aprire questo canale con PostPickr; la coincidenza territoriale (Odysseo e PostPickr nascono entrambi ad Andria) è appunto coincidenza che esalta il valore d’eccellenza del progetto e inorgoglisce per la scoperta che questa terra, non propriamente la Silicon Valley, è ancora in grado di sorprenderci.

Piuttosto le affinità elettive che accomunano i progetti Odysseo e PostPickr: affrontare una sfida in solitaria, con alle spalle un motore alimentato dalla forza e dalla convinzione delle proprie idee; l’entusiasmo e il coraggio/incoscienza di tuffarsi in un mare che da queste terre ci sembra sempre troppo mosso e profondo.

Cos’è PostPickr? è una piattaforma (per ora in beta test cui si accede solo su invito liberamente) finalmente aperta al pubblico per la gestione, la programmazione e pianificazione di pubblicazioni su molteplici piattaforme Social: Facebook, Twitter, LinkedIn e a breve Google+. Ma lasciamo la parola ai protagonisti.

PostPickr: chi siete e cosa fate?

  • Maurizio Lotito, consulente in comunicazione e marketing, designer di interfacce utente, social media strategist.
  • Antonello Fratepietro, sviluppatore di applicazioni web e stand alone, sistemista hardware e software, esperto in sicurezza delle reti.
  • Maria Miracapillo, esperta in amministrazione, fiscalità, finanza, vendite e customer care.

Ci siamo (re)incontrati nel 2013, quando una serie di fortunate (?) coincidenze ci ha portato in breve a costituire il team e a fondare il progetto PostPickr, in cui abbiamo apportato le rispettive competenze e professionalità.
Attualmente siamo costretti a dividere il nostro tempo tra lo sviluppo della piattaforma e le nostre attività professionali, le uniche che ci consentono di sostenerci (e di finanziare PostPickr).

La vostra Troia e la vostra Itaca?
Andria. Mondo.

Una piccola startup, nata nella periferia dell’impero, può impensierire realtà consolidate come Buffer e Hootsuite?
Quando abbiamo intrapreso questo viaggio ci siamo posti una domanda dal sapore simile: ma il mondo aveva proprio bisogno di un altro social media tool? La risposta fu: no. Eppure l’abbiamo costruito lo stesso, perché ne sentivamo noi il bisogno ed abbiamo scommesso sulla possibilità che la nostra visione potesse piacere anche ad altri.
Ci vogliamo provare insomma. Ci sentiamo come i “Nuovi Barbari” di Baricco, ci muoviamo veloci, agili, snelli, curiosi, affamati e con lo sprezzo del pericolo tipico delle startup, nel tentativo di insediare l’Impero dei big player internazionali. Ci conforta molto vedere le nostre truppe ingrossarsi costantemente, ed i nostri utenti dimostrarsi attivi e sempre più fedeli alla bandiera di PostPickr. E quando a sostenerti è il popolo, beh, l’Impero dovrebbe cominciare un po’ preoccuparsi! Anche una pax concordata (leggi exit, ovvero possibile acquisizione da parte di un competitor) sarebbe un successo…

Il sistema economia in Italia, e l’annessa burocrazia, sono in grado di sostenere le startup o si tratta di una bolla destinata a sgonfiarsi?
Ultimamente c’è grande movimento ed attenzione nei confronti dell’ecosistema delle startup italiane. Le acquisizioni multimilionarie stanno diventando sempre più frequenti (la più consistente quella di VisLab di Parma, acquisita dalla statunitense Ambarella per 30 milioni di dollari), così come i finanziamenti in capitale di rischio. Nel nostro piccolo possiamo testimoniarlo direttamente, vista la quantità inaspettata di manifestazioni di interesse che PostPickr sta ricevendo, anche da investitori locali.
È decisamente un segnale positivo ed incoraggiante, anche se rimaniamo il fanalino di coda in Europa. E resta il fatto che la burocrazia italiana, così come la fiscalità generale (nonostante i recenti incentivi) non consente alle nostre startup di competere ad armi pari con il resto del mondo.

Esistono nel Belpaese degli angel investor stile USA?
Nonostante come già detto stiamo ricevendo diverse manifestazioni d’interesse, è onestamente troppo presto, per la nostra esperienza, dare un giudizio o fare dei confronti. La figura del business angel è molto particolare in quanto apporta capitali e soprattutto know-how ed esperienza, entrando nel merito della strategia industriale. Forse non esiste la figura dell’angel investor “per tutte le stagioni”, molto dipende dal grado di affinità umana e imprenditoriale che si viene a creare con i fondatori e quindi andrebbe valutato nello specifico, caso per caso.

Ma il vostro mercato è solo italiano?
What?

Le vostre Colonne d’Ercole?
Coincidono esattamente con quelle mitologiche, che ci separano dal Nuovo Mondo. Vorremmo al più presto lanciare la versione internazionale della piattaforma ed aggredire immediatamente il mercato USA, il più ricco di prospettive ed opportunità di crescita. Di mezzo c’è un intero oceano pieno di rischi e di insidie da affrontare, ma se ci fosse un mentore disposto a fornirci tre caravelle, saremmo pronti a salpare già domani 🙂