Ad Andria, Pierpaolo Capovilla e le parole di Pier Paolo Pasolini salgono sul palco del Festival Castel dei Mondi

“Un Paese che ammazza i propri poeti, che Paese è?”

Con questo quesito Pierpaolo Capovilla conclude il suo reading musicale e lascia la porta aperta a numerose riflessioni.

dsc_0051

Il 29 settembre allo Chapiteau, il leader de “Il teatro degli orrori” ha portato sul palco del Festival le parole di Pier Paolo Pasolini con il testo “La religione del mio tempo”. Si tratta di una raccolta poetica divisa in tre atti (Ballata delle madri, La religione del mio tempo, Una luce), relativa al periodo di maggiore maturità artistica dell’autore, come si evince dalla scelta delle tematiche: le riflessioni si concentrano sul cambiamento di un mondo che scade nell’immoralità, di una società che si perde nel narcisismo e nel consumismo, di una democrazia che è solo di facciata.

Capovilla ripropone un testo per molto tempo caduto nell’oblio e conclude affermando: “Questo testo ha quasi sessant’anni, ma è tutt’ora attualissimo. Potremmo credere che sia stato scritto oggi stesso per tutti noi”.dsc_0050_1