In poco più di 12 ore dal suo lancio, si vola già verso le 1000 firme raccolte.

Questa mattina una conferenza stampa del dirigente scolastico Filannino, accompagnato dallo staff di presidenza e dai rappresentati d’Istituto degli studenti.

Giornalisti letteralmente “gelati”: la conferenza è avvenuta all’ingresso della nuova ala dell’Istituto, priva di riscaldamento

17 gennaio, 869 giorni dopo l’annuncio del sindaco di Andria, le aule del “Nuzzi” non ci sono ancora. Per questa ragione, giornalisti infreddoliti, hanno partecipato questa mattina ad una conferenza stampa convocata dal d.s. Michelangelo Filannino per annunciare una petizione popolare.

La situazione è paradossale. Le aule, in realtà, ci sono. Anzi, lo scorso anno, dalla Provincia erano già state consegnate e gli studenti ne avevano fruito per tutto l’anno. Poi, il cambio di rotta con un nuovo direttore dei lavori che, a quanto pare, non avrebbe fatto altro che avanzare cavilli burocratici con un effetto che è sotto gli occhi di tutti: lavori interrotti da 15 mesi e riscaldamento mancante quando, a sentire gli stessi operai, basterebbe poco più di un’ora per installare un contatore e allacciare l’impianto, già funzionante, alla rete ormai predisposta.

Questo, a dispetto delle reiterate promesse del Presidente della Provincia, nonché Sindaco di Andria, che, ancora nell’ultimo incontro con gli studenti del “Nuzzi”, lo scorso 20 dicembre, in occasione della manifestazione di protesta autonomamente organizzata dagli studenti, assicurava la consegna imminente delle nuove aule.

La situazione è di stallo. Con la burocrazia arroccata dietro le carte e l’impresa che minaccia un contenzioso. Sta di fatto che 200 studenti al giorno, da circa 10 giorni, restano a casa in barba al diritto costituzionale all’istruzione (artt. 33 e 34), e in spregio dei principi di legalità, buon andamento e imparzialità, anch’essi sanciti dalla Costituzione (artt. 28, 97 e 98), che dovrebbero ispirare l’azione di chi amministra il bene pubblico.

Tutto ciò, evidentemente, rischia di inficiare l’azione educativa degli insegnanti, chiamati a trasmettere i valori della cittadinanza attiva, a fronte di una situazione oggettiva del tutto contraddittoria. Con il rischio, peraltro, che un bene pubblico, già realizzato al 90% e costato circa 2 milioni e mezzo di euro, una volta lasciato a se stesso e non utilizzato, finisca in stato di deperimento. Per di più, non è neppure possibile utilizzare il riscaldamento elettrico, perché la rete non ha un voltaggio adeguato e, dunque, il contatore salterebbe anche con una sola stufa accesa.

Nota bene: la conferenza stampa è avvenuta in un giorno in cui all’esterno c’erano 17°, eppure i giornalisti intervenuti non vedevano l’ora di fuggire via, data la temperatura delle nuove aule, ben inferiore a quella esterna. Immaginarsi cosa accada quando all’esterno la temperatura è prossima allo zero…

Come se ciò non bastasse, alla domanda su quale sia stata l’ultima risposta ufficiale pervenuta dalla Provincia al Liceo, le parole del dirigente Filannino sono state disarmanti: “Nessuna. Non c’è arrivata alcun’altra risposta ufficiale negli ultimi mesi, a dispetto di tutte le mie lettere e delle numerose e differenti iniziative dal Collegio Docenti messe in atto e dalla stampa puntualmente diffuse”.

Qui il punto. Vista l’insostenibilità della situazione, la negazione del diritto allo studio, l’assenza di risposte concrete o anche solo formali da parte della Provincia, al Collegio Docenti non è rimasta altra  scelta che lanciare la pubblica petizione già resa nota dalla stampa. Chiunque vorrà, potrà firmarla sia in versione cartacea, recandosi in orario scolastico presso il Liceo Scientifico Statale “Riccardo Nuzzi”, in via Cinzio Violante, ad Andria, o in forma online al seguente link.

Intanto, tra firme sulla versione cartacea e firme online, in poco più di 12 ore, si vola già verso quota 1000 adesioni raccolte.

Aule nuove al “Nuzzi”: firma la petizione


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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

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