Otto amici con un sogno: arrivare insieme al “Passatore”, dopo 100 km di corsa e con altri 2600 “matti da legare”…

La si corre sin dal 1973. Per gli amanti è semplicemente “il Passatore”, una ultramaratona di 100km, “la più bella al mondo”. Si parte da Firenze, sabato 28 maggio e si arriva a Faenza, dopo aver valicato gli Appenini a Passo della Colla di Casaglia (913m s.l.m) e aver coperto più di 1500 metri di dislivello.

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“Re” Giorgio Calcaterra, che ha vinto le ultime dieci edizioni, detiene il record della gara: 6h25’47”, stabilito nel 2011, mentre il record femminile risale al 2012 ed è di Monica Carlin, che ha corso il Passatore in 7h35’07”.

E poi ci sono loro: i migliaia di appassionati – saranno oltre 2600 quest’anno – di tutte le età (anche più che ottuagenari) e diverse condizioni atletiche (anche diversabili) che partono con un solo obiettivo: arrivare. A qualsiasi costo. Entro il tempo massimo di 20 ore, correndo per l’intera notte tra il 28 e il 29… Per loro, non è che vincere vale più che partecipare: per loro, partecipare è già aver vinto.

Tra questi, ci saranno anche 8 amici andriesi, felici come una Pasqua, uniti come fratelli e… matti da legare.

Sono Saverio Tondolo, 100kg di muscoli e terza partecipazione, Vito Grumo, alla sua seconda esperienza, e altri sei “neofiti”, tra cui una sola donna: Teresa Chieppa, che parte per fare un tempone (arrivare entro le 15h sarebbe già una prestazione d’eccellenza).

Poi ci sono Mario Fortunato (che fa il modesto, ma è egli pure accreditato per un’ottima prestazione), Mimmo Asseliti (sì, è proprio lui: merenda a base di mozzarelle assicurata, prima che gli otto decollino dal Bari Palese), l’esordiente Antonio Germoglio (che scalpita e che i compagni dovranno tenere a freno per evitare che “salti”, cioè che fonda il motore…), Paolo Farina (il direttore di Odysseo, con 35 maratone all’attivo, tra cui la famigerata Pistoia-Abetone, e … due menischi in meno) e, infine, quella che è stata già battezzata come la “mascotte” del gruppo: Giovanni Santovito, 71 anni e 55 maratone nel carniere, che dice di essere il meno allenato di tutti e che ne metterà tantissimi dietro.

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I “centisti” prima dell’ultimo allenamento insieme agli amici/sostenitori: partenza da Montegrosso e poi su, andata e ritorno, lungo i 10km di salita della “montagna spaccata”.

A proposito, se li interrogate, incominceranno a lamentarsi: “Non so se c’è la faccio, ho un’ernia che mi dà sciatalgia, ho una tendinite, mi fa male un callo, ho le vesciche ai piedi, sono sovrappeso, non sono per niente allenato…”.

Per carità, tutto vero, ma gli esperti del settore sanno bene che a un maratoneta che parla “maratonesco” non si deve mai credere.

Saverio, Vito, Teresa, Mario, Mimmo, Antonio, Paolo e Giovanni, sabato partiranno anche loro con un solo obiettivo: arrivare. Costi quel che costi. E bisognerebbe sparar loro con i cannoni per fermarli, perché il fucile del mitico Passatore, il brigante a cui la 100 è dedicata, non basterebbe a spaventarli.

In bocca al lupo, allora, a voi e a tutti gli altri “matti” del Passatore: e che la strada sia con voi.

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Il primo da destra, Vito Grumo “in azione”. Al centro, Gionata Cedrola (“Barletta sportiva”), anche lui protagonista alla 100km del “Passatore”. Una cordicella lega Gionata a Paolo, un atleta non vedente: anche (soprattutto) questo è sport.