(Più) che buona la prima per il Festival della disperazione. Per il secondo giorno, effetti speciali e disperati…

Venerdì 4 maggio, il “Festival della Disperazione” ha ospitato Ermanno Cavazzoni. Già, venerdì 4 maggio del 2018 o, probabilmente, di un anno qualunque, un anno che verrà, per dirla con una citazione di dalliana memoria, la “futura” paesaggistica di una pianura desolata che si estende tra l’Emilia e la Romagna, il “disperato erotico” tentativo di combattere contro l’invasione aliena e di convivere con l’intelligenza artificiale dei robot.

«La disperazione dell’Uomo ha origini lontanissime. Fin dall’Antico Egitto, infatti, ritrovamenti cartacei hanno parlato di una sorta di “anima in depressione” – ha esordito Cavazzoni –. Si tratta di un tema dibattuto nei secoli, dall’Iliade di Omero alle Eroidi di Ovidio, una raccolta di epistole immaginarie incentrate sulla figura della donna, epistole scritte da donne alienate e disperatamente ai margini. Immaginazione – continua lo scrittore – presente anche nelle ultime lettere di Jacopo Ortis, a cui Foscolo affida tutto il desiderio intelligente di non vita».

L’intelligenza di Cavazzoni, però, è tutt’altro che artificiale, è nata nel 1947 proprio tra le verdi distese emiliane e coniuga l’improvvisazione fantasmagorica con un’immaginazione comica dalla sottilissima sensibilità.

Il suo Breve storia della Disperazione è un excursus visionario attraverso i territori inesplorati della disperazione, quegli habitat lunari di grottesca forma e cornice, il quadro narrativo che trae ispirazione dalla letteratura satirica.

«Consiglierei a ciascuno un’esperienza nell’eremitaggio più assoluto. – spiega Cavazzoni – Sia ben chiaro, però, che non è più come una volta. Oggi è molto più difficile: l’eremitaggio di cui vi parlo deve affondare le radici in un terreno fertile e sicuro. La condizione necessaria, pertanto, è che siate single e non abbiate bollette da pagare (risate generali)».

Cavazzoni deduce con dovizia di particolari, parte dal sunto generale di una disperazione goffa ed impacciata per giungere, neanche poi velatamente, al suo ultimo lavoro La galassia dei dementi (La Nave di Teseo, 2018). Ed è, appunto, tra queste pagine che il tempo perde la cognizione di sé per trasportarci in un 6000 avveniristico, un’epoca incerta dagli sconfinati ideali tecnologici, un posto di inaudita e beckettiana attesa, un luogo dove gli uomini si abbandonano al lassismo.

«Lassismo e cinismo vanno a braccetto – prosegue l’ospite – La parola “cinismo” deriva da cane. Ma vivere da cani è qualcosa da intendere in maniera differente da come la intendiamo noi oggi. Il cinico era uno stoico e lo stoicismo, come corrente filosofica, è stato ampiamente dibattuto nel Manuale di Epitteto che suddivide gli avvenimenti della vita in cose che possiamo controllare e cose su cui non esercitiamo alcun potere. Le prime dipendono, esclusivamente, dal nostro pensiero e dalla nostra capacità di abbandonare ogni speranza».

E così, quando Cavazzoni parla della disperata situazione del debito pubblico italiano, strappa applausi e risate a gogò quando spiega che l’unica speranza che l’Italia ha di rimettere in sesto il bilancio è in una accorta campagna di comunicazione affinché i pensionati accettino prestino di passare a miglior vita in modo da far risparmiare soldi all’INPS: anche se poi resterebbe il problema delle vedove che, non solo hanno un vita media più lunga, ma si ostinano persino a pretendere la pensione di reversibilità…

Insomma, decisamente “buona la prima” per la serata d’apertura del Festival della Disperazione: posti esauriti, pubblico entusiasta e pensieri da cani, pardon da stoici, da portarsi a casa…

Quanto al programma odierno, promette effetti speciali. Leggere per credere e disperarsi:
Ore 16 Corso di Disegno Brutto

Ore 16 Slam Poetry For Losers

Ore 16:30 Loredana Lipperini – La disperazione del falso, come cercare la verità in letteratura e nella vita senza trovarla.

Ore 18 Matteo Nucci – La forza della disperazione. Da Achille a Filottete. Fino alla Grecia dei nostri giorni.

Ore 19:30 Umberto Galimberti – Il ruolo dei giovani nell’età del nichilismo

Ore 21 Davide Enia – Appunti per un naufragio

Ore 22:30 Emanuele Martorelli – DiSperare in Meglio – Starmale.net dal vivo

Sana disperazione a tutti.