Viaggio a puntate fra i grandi personaggi che ispirarono il sogno di un continente prospero e unito: l’Europa

“Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e ordinatore della vita monastica in Occidente: questi i giusti titoli della esaltazione di san Benedetto abate. Al crollare dell’Impero Romano, ormai esausto, mentre alcune regioni d’Europa sembravano cadere nelle tenebre ed altre erano ancora prive di civiltà e di valori spirituali, fu lui con costante ed assiduo impegno a far nascere in questo nostro continente l’aurora di una nuova era. Principalmente lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l’aratro il progresso cristiano alle popolazioni sparse dal Mediterraneo alla Scandinavia, dall’Irlanda alle pianure della Polonia”.

È il 24 ottobre del 1964 quando papa Paolo V a Montecassino pronuncia questo discorso dichiarando Benedetto da Norcia Patrono d’ Europa. San Benedetto non è considerato solo Patrono in senso puramente religioso. La nascita del monachesimo occidentale, che si deve alla sua regola benedettina, contribuì notevolmente alla nascita dell’idea di civiltà europea come la intendiamo oggi. Lui che era nato all’indomani del crollo dell’impero romano era stato spettatore di un’Europa in decomposizione e non avrebbe mai pensato di seminare, grazie alla sua regola, il primo seme di unità che porterà 16 secoli dopo alla nascita dell’Unione Europa. Oltre che Patrono – San Benedetto Abate – è quindi da considerare il primo Padre dell’Europa, insieme a tanti altri personaggi, re, pensatori e politici che hanno contribuito, in modi e tempi diversi alla nascita dell’Europa unita.

La nascita dei tanti monasteri nel vecchio continente furono solo l’inizio del processo di integrazione che culminerà nella firma dei Trattati di Roma del 1957, i quali daranno il via alla Comunità europea. Restando nella città eterna, in un ipotetico viaggio nel tempo, per risalire alle origini dell’Ue, occorre risalire al 799 e ad un episodio accaduto durante una processione. Mentre è diretto alla Basilica di San Lorenzo in Lucina, il pontefice romano Leone III è assalito da due congiurati che minacciano di cavargli gli occhi. Il pontefice fugge da Roma e si rifugia a Paderborn, paese della Renaria occidentale per cercare rifugio. Il papa si presenta alla corte del Re Carlo Magno, a Paderborn per trascorrere l’estate.

Dopo intense trattative, Carlo convince il papa a tornare a Roma, il re carolingio però assicura al pontefice la sua protezione. Carlo magno, il re dei Franchi, dopo l’incontro con Leone III è ufficialmente difensore della chiesa romana. In quell’incontro, che culminerà mesi dopo con l’incoronazione del sovrano Carolingio, in molti vedono il primo ideale di Europa unita sotto il vessillo della Croce, grazie proprio a Carlo Magno, il Re padre dell’Europa.

Quegli incontri e quelle trattative sono attestate da un anonimo poeta presente li a Paderborn. È in quegli anni che per la prima volta compare il termine “Europa” e quella di Carlo Magno per certi versi assomiglia molto all’Unione Europea di oggi. Il centro politico del Sacro Romano Impero era posto nella Valle del Reno e in Sassonia. I territori chiave erano in Belgio e in Francia, proprio come l’Europa di oggi il cui cuore ha sede a Bruxelles dominato dall’eterna egemonia franco-tedesca.

Ma anche le divisioni di oggi nascono durante il regno di Carlo Magno.

L’Europa slava dell’est, estranea alla rinascita carolingia, ancora oggi sente poco l’appartenenza all’idea di Europa unita. Stessa cosa vale per la Gran Bretagna, al tempo di Carlo non coinvolta dalle conquiste carolingie, non ha aderito alla moneta unica e con il referendum sulla Brexit ha espresso la volontà di abbandonare l’Unione.

Dalla morte del Re carolingio Carlo Magno, il desiderio di unità culturale e geopolitica dell’Europa, è appartenuto ad alcuni re, a qualche rivoluzionario, e solo molti secoli dopo a qualche statista. Uno di questi re, poi divenuto imperatore, ci porta nel buio medioevo e in un ducato dell’odierna Baviera. Si tratta di un esponente della famiglia Honestaufen. I nobili Honestaufen provenivano dal ducato tedesco di Svevia ed erano saliti alla ribalta con Federico I Barbarossa, principe svevo. Ma sarà suo nipote, Federico II a lasciare una traccia indelebile nel vecchio continente.

Se Carlo Magno è definito “Padre”, Federico II è visto da molti come il primo vero “europeo” della storia. Federico già alla nascita poteva ambire ad un impero enorme. Il sacro romano impero, comprendente tutta l’Europa centrale, oltre a l’Italia e Borgogna, gli toccavano per ragioni dinastiche da parte di padre, inoltre, lo Stupor Mundi, poteva leggitimamente ambire alla Corona normanna, che gli assicurava il regno di Sicilia, appartenuto a suo nonno Ruggero d’Altavilla.

Incoronato imperatore del Sacro Romano impero nel 1215 ad Aquisgrana, dove visse il grande Carlo Magno, Federico si sentiva in realtà più siciliano che tedesco, per questo visse pochissimo nei luoghi da cui provenivano i suoi antenati tedeschi. Federico primo europeo, abbiamo accennato. Come un ragazzo di oggi, Federico conosceva tante lingue, era cresciuto respirando le tante culture presenti in Sicilia, non amava le barriere e i nazionalismi, sognava una confederazione di stati, più che un impero.

Oltre a Federico II, è necessario parlare di un altro grande personaggio. Il “Regno su cui non tramontava mai il sole” di Carlo V d’Asbrugo fu immenso. Parte dell’Italia, Ungheria, Spagna, Paesi Bassi, Austria, senza considerare le colonie spagnole dall’altra parte del mondo. Ottenuta la corona imperiale ad Aquisgrana, Carlo V divenne imperatore del Sacro Romano Impero Germanico. Nelle vene di Carlo V scorreva ogni tipo di sangue europeo, essendo discendente degli Honestaufen, degli Aragonesi, e pure dei Visconti di Milano. Possiamo considerare Carlo V Padre dell’Europa per il suo desiderio di dare unità politica e religiosa a popoli che vivevano in territori diversi. Tuttavia non riuscì nel suo intento proprio a causa della varietà di popoli a cui doveva rispondere.

Bisognerà aspettare quasi trecento anni per tornare a parlare di Europa non solo come entità geografica. Grazie al prossimo personaggio, nascerà l’idea di Europa, il gusto e lo stile di vita europeo fatto di strade eleganti, lampioni e caffè dove si riuniscono i letterati. Siamo nel 1793 nella città francese di Tolone. A liberare il porto dall’assedio che dura da due mesi è un giovane generale 24 enne… (continua)

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