A sorpresa, candidato anche il nostro “Fuocoammare”, il documentario già premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino

Notte Oscar alle porte e anche Hollywood pare essersi adeguata al nuovo che avanza. Così, lo scorso 24 gennaio, sono state rivelate, in diretta su internet, tutte le nomination per la 89esima Edizione degli Oscar. La cerimonia, che si terrà il prossimo 26 febbraio, al Dolby Theatre di Los Angeles, sfrutta la comunicazione online per arrivare epidemica anche agli angoli più bui del grande schermo. Obiettivo è sconfiggere la pirateria utilizzando le stesse armi di chi, più o meno giustamente, preferisce scaricare un film piuttosto che fruire di un prodotto finanziando un’industria deflazionata e, parecchio, in crisi.

Alquanto inaspettata la candidatura del documentario “Fuocoammare”, già premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino, tragico resoconto degli sbarchi sulle coste italiane, affresco dell’annosa questione migranti, dipinto magistralmente dal regista Gianfranco Rosi, già Leone d’Oro per “Sacro GRA”, e raccontato attraverso gli sforzi umanitari di Pietro Bartalo, medico del Poliambulatorio di Lampedusa la cui vita si intreccia con quella di Samuele, vivace figlio di pescatori. Protagonisti di questa sorta di reality sono anche gli isolani, rei inconsapevoli di una malcelata omertà, con occhi pigri di commiserazione e cupa cecità di fronte all’immensità del mare o alla bellezza della vita diversa, una vita che si nutre di quella terra per poi rimpinzarsi di torsoli di cattiveria e indifferenza.

Per nulla nicodemiche, invece, sono arrivate le 14 candidature per “La La Land”, musical di Damien Chazelle, che, dopo il successo di “Chicago”, ripropone una proiezione sui generis edulcorata da sfarzosa fotografia e suggestive ambientazioni. “La La Land” raggiunge, in questo modo, il record di nomination ottenuto da pellicole, quali “Eva contro Eva” e “Titanic”. Tra le categorie in cui compete spiccano “Miglior Film” (in concorrenza con Arrival, Barriere, La battaglia di Hacksaw Ridge, Hell or high water, Il diritto di contare, Lion, Manchester by the sea e Moonlight), “Miglior Attore Protagonista” (Ryan Gosling) e “Miglior Attrice Protagonista” (Emma Stone). Abbarbicato da anni nello star system, Ryan Gosling abbandona gli scenari semi-indipendenti di “Drive” e “Come un tuono” per sperimentare un genere nel quale i suoi famigerati silenzi si trasformano in soavi note da cantare ma, soprattutto, ballare insieme alla co-protagonista Emma Stone, più avvezza alle grandi produzioni. Proprio la Stone, però, dovrà sgomitare per imporsi nella sua categoria. Accanto a lei, infatti, si distinguono icone assolute del Cinema mondiale. Parliamo di Isabelle Huppert (Elle), Ruth Negga (Loving), Natalie Portman (Jackie) e l’intramontabile Meryl Streep (Florence Foster Jenkins), primatista assoluta con 20 nomination, di cui 16 come “Attrice Protagonista”.

Non meno facile l’impresa di Gosling che dovrà vedersela con il favorito Casey Affleck, non più solo fratello di Ben, (Manchester by the sea), Andrew Garfield (La battaglia di Hacksaw Ridge), Viggo Mortensen (Captain Fantastic) e l’eterno Denzel Washington (Barriere), promotore assieme alla “Non Protagonista”, Viola Davis, di battaglie razziali. La meravigliosa star di “The Help” e della serie tv “Le regole del delitto perfetto” gareggerà contro Naomie Harris (Moonlight), Nicole Kidman (Lion), Octavia Spencer (Il diritto di contare) e l’ex pin up di “Dawson’s Creek”, Michelle Williams (Manchester by the sea).

Per il ruolo maschile da “Non Protagonista” lotteranno a singolar tenzone Jeff Bridges (Hell or high water), Lucas Hedges (Manchester by the sea), Dev Patel (Lion), Michael Shannon (Animali notturni) e il “Remy Danton” di House of Cards, Mahershala Ali (Moonlight).

Oltre alla macchina da presa di Damien Chazelle, risaltano, come “Miglior Regia”, anche le inquadrature di Denis Villeneuve (Arrival), Barry Jenkins (Moonlight), Kenneth Lonergan (Manchester by the sea) e del “Braveheart”, William Wallace, Mel Gibson (La battaglia di Hacksaw Ridge), tornato alla ribalta dopo “Passion” e “Apocalypto”.

Insomma, tutto è pronto, il red carpet accompagnerà le celebrità nel firmamento della leggende. Il conduttore Jimmy Kimmel assicura che sarà lo spettacolo più bello di sempre. Non ci resta che bere tazzoni di caffè, restar svegli di notte e scoprire che The Oscar goes to…?