Strage a Parigi

Sono tanti i sentimenti che si affollano nella nostra mente davanti all’atroce spettacolo della strage francese.

Paura e rabbia per quello che è successo e che potrà succedere ancora; dolore e pietà per il sangue sparso da vittime innocenti, la cui unica colpa è quella di essersi trovate al posto sbagliato nel momento sbagliato; disperazione ed impotenza nei nostri occhi pieni di lacrime.

129 vite spezzate per sempre da menti a dir poco insane e fanatiche; 129 essere umani i cui sogni, progetti e sentimenti sono svaniti in un attimo, portati via dalla furia omicida di chi vive solo di odio. In questi casi due sono le strade che l’uomo può intraprendere: rispondere alla violenza con altra violenza o tentare di cercare un senso (ammesso che ci sia) a questa storia, talvolta oscura e cattiva, e continuare a sperare in quel briciolo di umanità, in quella scintilla di bene che alberga dentro ogni persona. In questo momento europeisti e nazionalisti, interventisti e pacifisti, credenti e non credenti, tutti dobbiamo ritrovarci sotto un’unica bandiera: quella di chi crede nella dignità di ogni essere umano. Noi proviamo a farlo, con le parole di Alda Merini:

O uomo,

impasto di bene e di male,
leva la luce che è in te,
coronala di sacrifici.
Tu, uomo, sei lo spettacolo del giorno:
sorgi al mattino e ti addormenti la sera
per il buon riposo.
Ecco, ogni giorno si compie in te
L’equinozio della primavera:
c’è un momento in cui fai fiori,
un momento in cui fai stelle,
un momento in cui fai le tenebre.
È in queste ore di tenebre
Che io ti vengo a cercare.
Ovunque comincia la fuga d’amore
Tra me e te:
io che entro nel tuo sonno,
e quando tu sogni i demoni,
i demoni della tua morte,
io ti resuscito il giorno.

Bagnatevi gli occhi ogni mattino
E ringraziate Dio perché vedete la luce,
e che questa luce non diventi mai
il fuoco della superbia.
Vi ho lasciato lavorare,
costruire,
attendere. 
Perché invece di odiare il vostro fratello
Non gli dite: Vieni a vedere,
non ti sei accorto che siamo ancora vivi
e padroni dell’universo?
Vi ho regalato tutta la terra,
e ogni tanto vi attaccate
a una misera proprietà
e credete che sarà vostra per sempre.
Non è così:
il vostro più stupido nemico
ve la potrebbe togliere
da un momento all’altro.
Però oltre alle valli e alle montagne
C’è un altro regno
Che voi non vedete e io vi regalerò:
la mia consolazione.
Voi entrerete nel mio grembo
E sarete partoriti ogni giorno nella beatitudine.

(Alda Merini, Gesù, in Il Carnevale della Croce, Torino, Einaudi, 2009).


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