Trasferita in pediatria. La prognosi sarà sciolta tra dieci giorni, ma è sveglia, lucida e perfettamente cosciente. Un plauso a chi l’ha salvata…

Sveglia, perfettamente lucida e cosciente: così appare la ragazza diciassettenne ricoverata nel nosocomio andriese per un caso di meningite balzato sulla prima pagina delle cronache nazionali. La prognosi è, naturalmente, ancora riservata e la ragazza resterà in osservazione per un periodo di 10gg., ma l’ottimismo è legittimato dal fatto che, non appena estubata, alle prime ore di stamattina, la giovane studentessa ha prontamente risposto agli stimoli, tanto che in questi minuti è stata trasferita dal reparto di rianimazione a quello di pediatria.

Un plauso merita tutto lo staff del reparto di rianimazione, dal primario, il dott. Nicola Di Venosa, al più giovane degli infermieri, che hanno dimostrato, al di là dei luoghi comuni, quanto anche la sanità pugliese sia capace di dare prova di efficienza, perché agita da uomini e donne che lavorano in scienza e coscienza, e con mezzi all’avanguardia.

Per amore di verità, una menzione speciale meriterebbe la pediatra – che, però, ha voluto restare anonima – che, con la tempestività della sua diagnosi, ha salvato la vita di M. e l’ha messa in condizione di essere più forte della meningite.

Da ultimo, ma solo in ordine cronologico, merita il dovuto risalto anche l’operato degli analisti del laboratorio di immunologia, diretto dalla prof.ssa Chiara Azzari, dell’Ospedale Pediatrico “Meyer” di Firenze. Sono loro, infatti, che, nel giro di sole due ore dal ricevimento del liquor, hanno effettuatto l’analisi e individuato il batterio che ha colpito M.: il meningoccocco y/w. La cosa ha dell’incredibile non solo per la tempistica (negli altri laboratori di Italia i tempi di attesa sono di circa 7-8 giorni), che ha così permesso di passare, nel caso di M., da una terapia a largo spettro a una mirata, ma per il fatto che i medici che operano in tale centro, unico nel suo genere in tutta Italia, e che hanno inventato un metodo di analisi così efficiente sono, in realtà, dei VOLONTARI. Appare superfluo aggiungere altre considerazioni: la notizia si commenta da sè, in un Paese dove si trovano soldi per tutto e poi si centellinano quelli riservati alla ricerca.

Ovviamente, tornando al risveglio della ragazza andriese, i più felici di tutti sono ora mamma Gina, papà Mimmo, la sorella Paola, che hanno vissuto le ore più lunghe delle loro esistenze e che possono finalmente piangere di gioia. Ma sono in tanti a gioire e in tanti a fare visita a M.: gli zii, i cugini, le amiche e gli amici di classe e persino il prof di latino che ha provato subito a testare la reattività della sua alunna…

«Devo interrogarti», le sillaba attraverso il vetro, e lei: «Non c’è problema, prof, ho studiato»: occhi negli occhi, un bacio volante, l’affetto più forte del freddo del vetro, l’alunna ritrovata.

In questi casi, ognuno attiva i suoi canali: la scienza ha fatto il suo, chi ha fede può elevare un inno di grazie.

 

 


FontePaolo Farina
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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

1 COMMENTO

  1. Davvero una bellissima testimonianza di quando le persone lavorano oltre che con professionalità con il cuore.

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