“La strada per Menfi e Tebe passa da Torino”
(Jean-François Champollion)

Nel 1824 il re Carlo Felice di Savoia acquistò dal console generale di Francia, Bernardino Drovetti, una collezione di oltre 8000 pezzi tra statue, sarcofagi, mummie, papiri e amuleti per 400.000 lire, collezione che il console aveva realizzato durante le campagne napoleoniche in Egitto.

Il re Carlo Felice pensò bene di unirla ad altri reperti di antichità classiche di Casa Savoia, tra cui la collezione di Vitaliano Donati, appassionato egittologo di Padova recatosi in Egitto nel 1759, dando vita al Regio Museo delle Antichità Egizie.

La collezione torinese esponeva inizialmente oggetti raccolti nella zona tebana, successivamente, tra il 1913 e il 1920, Ernesto Schiapparelli la ha arricchita con reperti estratti dagli scavi di Qau el Kebir e Gebelein e in seguito la Missione Archeologica Italiana, nel 1935, ha ampliato la raccolta a Eliopoli, Giza, Deir-el-Medina, Hammamija, la Valle delle Regine a Tebe e Asiut.

Una delle ultime acquisizioni importanti è il Tempietto di Ellesija, donato all’Italia dalla Repubblica araba d’Egitto nel 1970 per il significativo supporto tecnico e scientifico fornito durante la campagna di salvataggio dei monumenti nubiani minacciati dalla costruzione della grande diga di Assuan.
Poco più di due mesi fa, la città di Torino, è stata protagonista di un grande evento che l’ha portata al centro di numerosi servizi, articoli e tanta attenzione da parte di appassionati e non: la riapertura del Museo delle Antichità Egizie (o Museo Egizio).

Un luogo completamente rinnovato che concentra la sua attenzione non solo nell’esposizione, nei luoghi e nell’organizzazione degli spazi, ma soprattutto su quella scienza che studia e ricostruisce le civiltà attraverso resti e testimonianze, l’archeologia.

Il presidente della Fondazione Museo Egizio, la dottoressa Evelina Christillin, e il Direttore, Christian Greco, hanno inaugurato il nuovo Museo Egizio definito dal ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, “uno strepitoso successo mondiale”.

Frutto di cinque anni di lavori, tra progettazione e cantiere, e di un investimento di 50 milioni di euro, il nuovo Museo Egizio è il secondo al mondo dopo quello de Il Cairo e l’ottavo in Italia per numero di visitatori.

Si sviluppa su dieci mila metri quadrati, il doppio rispetto al vecchio allestimento, disposti su quattro piani, per un totale di 3300 reperti esposti. Al piano ipogeo troviamo: la storia del museo e gli scavi italiani in Egitto. Al piano terra: Galleria dei Re, Tempio di Ellesjia, Sala Nubiana. Al 1° piano: Deir El Medina, Tomba di Kha, Galleria dei Sarcofagi, Papiroteca, Valle delle Regine, Epoca Tarda, Epoca Tolemaica, Epoca Romana e Tardoantica. Al 2° piano: Epoca Predinastica, Antico regno, Tomba degli Ignoti, Tomba di Iti e Neferu, Medio Regno, Nuovo Regno.

Potete trovare tutte le informazioni sul sito www.museoegizio.it e acquistare il ticket direttamente on line.

Il Museo Egizio di Torino è uno di quei luoghi colmi di fascino che racchiudono storia, cultura, magia e mistero. Non si può non restare ammaliati dalla bellezza intramontabile della civiltà egizia. Considerando che la città di Torino è ben collegata con voli low cost da diversi aeroporti italiani, consiglio a tutti di segnare in agenda la visita di questa magnifica esposizione.