Oggi consumare cibi fuori dall’ambiente domestico è diventata un’esigenza per molte persone; molti, per ragioni di lavoro, di studio, di turismo, o di semplice incapacità, si trovano nella condizione di non poter organizzare un pranzo o una cena nella propria abitazione. D’altro canto, la molteplicità delle esigenze fa sì che molteplici siano le tipologie di ristorazione sul mercato. Proviamo a riassumerle.

La ristorazione si divide in due macrogruppi principali:
1. Ristorazione collettiva che provvede ai pasti di consumatori riuniti nelle comunità: ospedali, carceri, scuole, caserme ecc..
2. Ristorazione commerciale che provvede alla produzione e al servizio dei cibi: bar, ristoranti, pizzerie, self service e distributori automatici.
Avete letto bene: i distributori automatici!
Essi rientrano a pieno nel nostro consumo quotidiano, non solo degli alimenti. Infatti, vi si può trovare di tutto, dagli snack alle bevande, ai panini riscaldati, ai giornali, alle sigarette, alle ricariche, ai condom.

Si è diffuso anche al Sud, anche se con notevole ritardo rispetto al Nord Italia, l’uso di destinare un ambiente, anche di dimensioni ridotte, ad attività commerciale, proprio grazie alla distribuzione automatica, che ha il vantaggio di essere disponibile h24 e con prezzi ridotti, anche perché abbatte i costi fissi, in modo particolare quelli del personale.
Oggi, è facile aprire un’attività commerciale, ma è diventato difficilissimo gestirla nel tempo. Un po’ per moda, un po’ per novità, i primi tempi delle nuove attività hanno un bilancio positivo; ma la difficoltà arriva dopo, quando si deve far fronte alle tasse, alle bollette delle varie utenze, al fitto dei locali e, naturalmente, ai costi del personale (se c’è).
Ma come possono gli imprenditori ridurre questi costi? La distribuzione automatica sembra rispondere a questa domanda. La stessa cosa non si può dire, però, per la lotta alla disoccupazione e per la garanzia di una ristorazione di qualità.

Tuttavia, non sono solo i distributori gli unici modi in cui la tecnologia entra nelle nostre vite; un esempio? Vi invito a guardare il video in allegato!

http://youtu.be/xvT0MCugb58

Anche se a noi può sembrare un’utopia, un giorno forse potremo avere ristoranti e pizzerie di questo tipo.
La genialità dell’uomo ha inventato un table touch, che sostituisce il cameriere. Addio ai menù di carta ed alle lunghe attese per la comanda. Si potranno scegliere gli ingredienti, la forma della pizza e tutto con un semplice clic. L’ordinazione arriverà direttamente in cucina. Si pensi che nell’attesa di gustare la pizza, questi tavoli ci offrono anche la possibilità di giocare e di passare il tempo in modo divertente (anche se a discapito di una sana discussione). In ogni caso l’idea, per le nuove generazioni sempre più digitalizzate, appare certamente interessante ed allettante.

Ma c’è dell’altro nel tentativo di ristorazione high-tech.
In questi giorni, a Singapore hanno parlato di un Robot-cameriere volante che verrà “assunto” entro la fine del 2015, e che sarà efficiente e silenzioso. Ogni robot avrà un’autonomia lavorativa di otto ore, dopodiché verrà ricaricato di notte per essere operativo il giorno dopo. I camerieri di Singapore già tremano per il loro posto di lavoro…Qualche dubbio rimane sull’accoglienza e la cortesia di questo nuovo servizio. Chissà se i robot-camerieri saranno in grado di consigliare e di sorridere ai clienti !
Profetiche sono state le parole di Albert Einstein che disse: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà allora popolato da una generazione di idioti”. E aggiungerei: di disoccupati!
Dare una ricetta con questi prodotti industriali è impossibile, ma l’invito che faccio a tutti è quello di frequentare ancora i ristorantini tradizionali, gustare i tipici e genuini prodotti pugliesi che da sempre caratterizzano la nostra dieta Mediterranea, con la speranza che il grigiore della tecnologia arrivi sulle nostre tavole il più tardi possibile.