«Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili»

La credibilità di Rosario Angelo Livatino è testimoniata nel libro “Un giudice ragazzino” di Salvatore Renna, ospite sabato 27 ottobre, alle ore 19, presso il Centro Studi e Ricerche ”Dr. Sergio Fontana 1900-1982”, via Piano S. Giovanni, 47, a Canosa.

L’incontro, moderato dal Direttore di Odysseo, Paolo Farina, con la partecipazione del  Sostituto Procuratore della Repubblica, Giovanni Lucio Vaira, e della Presidente Rotaract Canosa, Maria Grazia Vitrani, sarà incentrato su una domanda retorica quanto complicata: “Che cos’è la Giustizia?”. A porla, idealmente, è un ragazzino al suo papà, il quale conduce il proprio figlio alla scoperta della giusta legalità attraverso metafore e aneddoti magici.

Una magia taumaturgica, quella del magistrato Livatino, la miracolosa consapevolezza che il letame cantato da De Andrè abbia fatto rifiorire quel senso di pace, intesa come lotta alla criminalità, alla Stidda agrigentina, organizzazione mafiosa, in contrasto con Cosa Nostra, che, il 21 settembre 1990, sulla ss 640, ha freddato Rosario con colpi di pistola arrivati dritti al cuore di chi costruisce speranza e dedizione, di chi non si arrende, di chi solleva interrogativi con l’anima di un bambino e la forza di un uragano.

Una magia taumaturgica, dicevamo, un processo di Beatificazione per colui che Papa Giovanni Paolo II definì “martire della giustizia e, indirettamente, della fede“. Una missione portata avanti da Ida Abate, insegnante di Rosario, pugnace donna che ha raccolto tutte le testimonianze segnalate, nel 1993, dal Vescovo di Agrigento, Carmelo Ferraro. Tra queste, il racconto di Elena Valdetara Canale, affetta da leucemia e, a suo dire, guarita dopo l’apparizione del giudice di Canicattì.

“Un giudice ragazzino“ è una catarsi morale contro ogni convenzione, contro ogni clichè o stereotipo corrotto ed infame, è la limpida cornice che circoscrive un’omertà da debellare con l’impegno etico delle nuove generazioni, una curiosità che profuma di Verità e buoni propositi.

***

Salvatore Renna è un vignettista nato a Gravina in Puglia ma di adozione maceratese.
Laureato in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali e attualmente laureando in Management dei Beni Culturali, ha ideato nel 2015 il progetto di arti figurative e di ricerca “Ad Maiora: un’arte per raccontare l’Italia”, promosso dal MiBAC (Ministero per i beni e le atti- vità culturali).

Nel 2017 ha pubblicato il romanzo grafico “Eterna Primavera”, designato come vincitore del XXIII premio internazionale per l’impegno sociale “Livatino-Saetta-Costa”. Nello stesso anno ha illustrato il libro del professore Francesco De Biasi “Silvium: tra Peucetia e Lucania”, e il testo Archivio “Concetti e parole”, del professore Federico Valacchi.

Dal 2016 realizza vignette, pubblicate per “GQ Italia”, “Il fatto quotidiano” e, dal 2018, per “Made in Murgia” con la rubrica “Ramingo per la murgia”


Articolo precedenteSopra le nuvole con Flavia Patruno
Articolo successivoLa “Luce” di Luciana, staffetta partigiana
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.