La Bambina russa ed altri racconti (Tabula Fati, Chieti 2015, pp.103, €10,00) è il nuovo libro di Antonio Del Giudice: venti racconti divisi in due sezione, il primo disegna ben sedici ritratti femminili, e si intitola appunto “Sguardi di donna”; il secondo offre quattro quadri di “Povericristi”, questo il titolo, i cui protagonisti sono i volti di gente comune, di quelli che non vedremo mai sulle pagine di copertina o nei libri di storia.

Dopo i fortunati La Pasqua bassa (San Paolo, 2009) e Buonasera dottor Nisticò (Noubs 2014), Del Giudice si cimenta ancora con la narrativa, ma con una novità: si passa dal romanzo al racconto breve, dal mosaico di ampia prospettiva alle tessere apparentemente distinte, in realtà armoniche, disposte in un grande mosaico.

Quello che non cambia è la penna di Del Giudice: sempre fresca, essenziale, capace di cesellare senza dire nulla di più e nulla di meno dello strettamente necessario ad offrire una visione a tutto tondo. Dopo che hai letto un racconto de La bambina russa, conosci le donne e i povericristi che Antonio ti presenta: li conosci e li ami, perché l’autore ti conduce dentro la loro storia, al centro della loro avventura che è, in un certo senso, in molti sensi, anche la tua.

Colpisce nei racconti che Antonio ci presenta un’insistita, di certo non casuale, ricerca della narrazione su due piani: quello del presente e quello del passato, il primo che diviene pretesto per ritornare a scavare nel secondo, il secondo che, con i suoi scheletri e i suoi scrigni, si rivela nell’oggi e talvolta lo illumina, altre volte lo mette a nudo.

Il tutto, però, con naturalezza: perché la storia accade, l’autore la registra e ce la descrive, ma non la giudica. Semplicemente, ce la offre. Ci lascia intendere, è ovvio, una possibile chiave di lettura, ma non la impone, lasciandoci coi nostri interrogativi e le nostre riflessioni.

Condivisibile, dunque, il giudizio finale che nell’introduzione Bruno Nacci dà di Del Giudice narratore. Dopo aver, a ragion veduta, paragonato le sue pagine a precedenti illustri (dagli scatti fotografici di Vivian Meier alle petites gens di Simenon, dalle Centurie di Manganelli alle Vite di uomini non illustri di Pontiggia), Nacci conclude: «Scrittore morale, Del Giudice, non moralista, che mostra sempre, se non il senso, almeno la prospettiva, l’ambigua direzione di questi nostri giorni dispersi, e forse un po’ ci aiuta a guardare dentro la nostra ottusa indifferenza. Non è poco».

Antonio Del Giudice presenterà La bambina russa e altri racconti ad Andria, venerdì 20 novembre, alle ore 19.00, presso la sala incontri di “Materia Prima”, in Corso Cavour, 148-150.