Invervista al giovanissimo Giuseppe Luzzi: “Io resto ad Andria”

Si chiama Giuseppe Luzzi, nato a Trani ma andriese doc, ha solo 18 anni, ma tanta voglia di far valere le sue doti canore, tanto che ha già messo in circolo sulla rete i suoi primi due inediti , “I’m Calling You” e “Non siamo soli”.

Giuseppe, nonostante la pur giovane età, nel tempo ha fatto così tante esperienze musicali che non lo potremmo definire un novellino alle prime armi. Sin da subito, all’età di 9 anni, entra nel coro della parrocchia e successivamente, tramite un’audizione, nell’associazione ”I Care”, nella quale insieme ad altri ragazzi vincerà il premio per il miglior cortometraggio europeo in gara e verrà prodotta l’opera teatrale “Un giorno udimmo il fumo”, per la Giornata della Memoria.

Negli anni parteciperà a numerosi concorsi, ottenendo svariati premi, sia locali, come il “Musictalent” e il “Cantacamaggio”, sia nazionali, approdando anche sul piccolo schermo nel programma musicale di Gerry Scotti, “Io Canto”, venendo selezionato nella squadra di Mara Maionchi.

Oggi studia presso l’Accademia Musicale Federiciana, grazie alla quale si è diplomato in teoria musicale alla Royal Accademy di Londra. Attualmente fa parte della compagnia “Performing Art’s”: con un progetto di 3 anni, per la regia di Attilio Fontana e gli arrangiamenti di Maria Grazia Fontana, vengono portati in scena presso i teatri pugliesi, gli spettacoli “Arriva lu Sand” e il “Verso della vita”.

Ciao Giuseppe, domanda scontata ma essenziale: da dove nasce la tua passione per la musica?

La mia passione risiede all’interno. Mi è stato donato un “talento” e, dal giorno in cui l’ho scoperto ad oggi, dedico ogni energia per alimentarlo. Da bambino, un evento “casuale”, mi ha portato fin qui. Ho iniziato dalle piccole cose, come il coro della parrocchia, piccoli interventi in feste del quartiere e concorsi vari, ma col passare del tempo, tutto quello che prima avveniva con inconsapevolezza, è diventato dedizione, studio, passione e sogni. Tutto si trasforma.14996397_1232393126823755_1648755320_n

Ormai sempre più persone fanno catturate dalla rete web. È più facile o meno, secondo te, oggi usare questa vetrina per arrivare ad un pubblico più vasto?

Penso che il web sia il mezzo che contraddistingue la nostra generazione, dalle altre, quindi la mia risposta è sì. Chiaramente è indispensabile che il web venga utilizzato con consapevolezza, senza cadere nel vizio. Usufruire del web, non essere schiavizzati da esso.

Qual è l’ostacolo più grande oggi per un artista?

Gli ostacoli sono soggettivi. Io potrei esporre una serie di ostacoli, ma penso che non potrebbero mai essere uguali per tutti e condivisi da tutti. Un ostacolo penso sia il periodo musicale che viviamo, ma. in forma più concreta, il denaro. È davvero triste dirlo, ma penso che senza quest’ultimo sia davvero difficile “sfondare”. A questo si aggiunge l’appoggio di qualcuno: nel mio caso, i genitori, la famiglia. Sono fondamentali.

14961452_1232393063490428_414523264_nPensi sia più facile avere successo all’estero o qui, tra le coste nostrane?

Io rimarrò qui. Anche se ci sono tanti fattori che mi dicono di andar via, rimarrò qui, rimango qui.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri o che ascolti volentieri e quelli che eviti sistematicamente?

Ascolto davvero di tutto. Farei una lista davvero lunga e citare solo due o tre artisti sarebbe riduttivo, ma posso dire con certezza che non ascolto quello che vogliono farci ascoltare.

Domanda da ignorante: qual è la nota musicale che prediligi e perché?

Il sol. Sembrerà strano, ma questa nota mi porta indietro e mi fa pensare a tantissimi eventi, intenzioni e sensazioni.