Fumo di sigaretta

È evidente che il fumo di sigaretta sia uno dei dilemmi del ventesimo e ventunesimo secolo. È parimenti ovvio che il fumo crei assuefazione e dipendenza, e che la nicotina, il più tossico dei circa 2000 elementi contenuti in una sigaretta, sia una sostanza nociva per il nostro organismo. Per quanto l’affermazione possa apparire impopolare, l’idea di paragonare il vizio del fumo ad una tossicodipendenza non è cosa azzardata. Il fumo è una tossicodipendenza per tutte le conseguenze che questo comportamento ha sulla salute, iniziando dalle crisi di astinenza generate dai cali di nicotina nel sangue, passando per la voglia di tener tra le mani e tra le labbra sempre qualcosa e terminando nell’autoconvincimento che fumare un pacchetto di sigarette al giorno sia cosa di poco conto.

Ecco, smettere di fumare sarebbe la soluzione di chi ben ragiona per sé stesso, con effetti benefici immediati. Per chi smette di fumare, il primo dato è il minor affaticamento in qualsiasi sforzo. Quanto ai benefici futuri, basti pensare che la BPCO (bronco pneumopatia cronico ostruttiva), una delle malattie respiratorie più diffuse e che maggiormente portano all’esito fatale, è causata nel 95% dei casi dal fumo di sigaretta; oltre a ciò, sarebbe più salubre anche l’ambiente che respirano i nostri più cari affetti.

Dire “stop” alla sigaretta costa un enorme sforzo di volontà, ma per renderlo meno “doloroso” vi sono alcuni escamotage.

Innanzitutto, partiamo col dire che la nicotina è un elemento idrosolubile e viene smaltita con sudore e urine. Bene, un metodo per favorire la depurazione da questa sostanza è bere molta più acqua. In aggiunta possiamo consigliare tisane calmanti a base di: valeriana e biancospino, contro crisi di astinenza, insonnia, nervosismo, ansia e ipertensione arteriosa; passiflora, potente sedativo naturale contro i disturbi del sonno; escolzia, ottimo analgesico naturale contro depressione, emicrania, nervosismo e ansia; tiglio, buon ansiolitico e calmante.

Madre natura ci ha fatto dono di altre due piante utili a combattere l’astinenza dal fumo: la plantago major tm e l’avena sativa tm.

La prima ha l’effetto benefico di disaffezione al fumo. Va spennellata sulle gengive, come se fosse una tintura, o assunta in gocce, sei gocce al giorno per sei volte.

La seconda, oltre ad essere un buon espediente per la disaffezione dal fumo, lo è anche dall’alcool, in quanto tonica nervina, antidepressiva, sedativa, tonica cardiaca. Bisogna assumerla nella dose di 50 gocce per 3 volte al giorno, prima di ogni pasto, per un ciclo di due mesi che si può anche ripetere nel corso dell’anno.

Attenzione: bisogna compensare la cura con assunzione di vitamine. Anzitutto la vitamina E, potente antiossidante, la quale ha funzione protettiva sui tessuti polmonari. Per far sì che la sua percentuale non venga ridotta è utile assumere vitamina C, la quale diminuisce del 45% la perdita di vitamina E. Quest’ultima è riscontrabile in: soia, mais, arachidi, semi di girasole e germe di grano. Il pieno di vitamina C, invece, è possibile effettuarlo nutrendosi con peperoni, peperoncino, rucola, cavoletti di Bruxelles, kiwi e agrumi.

Non trascurabile è il lavoro della vitamina A nella dieta anti-fumo. La si trova nel fegato (bovino, suino, equino, ovino), in olio di fegato di merluzzo, carote crude, burro, rucola e uova.

Cari fumatori, l’arsenale antitabagismo è pronto, ora tocca a voi combattere.