Si tratta del secondo italiano ad essere fregiato della medaglia Fields

L’ultima medaglia Fields era stata assegnata nel 1974 ad Enrico Bombieri, membro dell’Istituto sugli studi avanzati di Princeton, e docente, fino al 1977, dell’Università Normale di Pisa. Proprio alla Normale, dopo aver ottenuto un dottorato a soli 23 anni, Alessio Figalli ha porto i ringraziamenti per un riconoscimento paragonabile al Premio Nobel per la matematica.

Nato a Roma il 2 aprile 1984, Figalli ha ottenuto le cattedre delle più prestigiose scuole del mondo, da Parigi a Lione, dal Texas a Zurigo, dove oggi insegna al Politecnico. Assegnatogli per le sue teorie del trasporto ottimale, relative alla ricerca del modo più conveniente per il cabotaggio di oggetti da un luogo all’altro, e per le sue intuizioni sulle equazioni a derivate parziali e sulla probabilità, il Premio Fields è giunto a Figalli come coronamento di una serie di attestati scientifici, conseguiti nel 2012 dalla Società Europea di Matematica, nel 2015 con la Stampacchia Gold Metal, nel 2016 con l’O’Donnel Award in Science conferito dall’Accademia di Medicina, Ingegneria e Scienza del Texas, e nel 2017 con il Premio Feltrinelli Giovani dell’Accademia dei Lincei.

Questo premio mi dà tantissima gioia – ha confessato Alessio – è qualcosa di cosi grande che mi risulta difficile credere di averlo ricevuto. Lo considero un grande stimolo per il futuro, che mi motiverà a continuare a lavorare nei miei settori di ricerca per cercare di produrre studi di altissimo livello“.

Alessio Figalli diventa, così, il secondo connazionale a brandire, con orgoglio, un titolo tanto prestigioso, orgoglio italiano tutt’altro che opinabile: proprio come la matematica!


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.