Il trionfo del mare, del vento, del sole, del silenzio: della natura

Il mito vuole che sia stato Diomede a creare le Tremiti, arcipelago sull’Adriatico composto da Cretaccio e da tanti isolotti minori. Si tratta di un vero e proprio eden di tranquillità, una riserva naturale protetta, fiore all’occhiello delle risorse turistiche del nostro Paese.

La più grande formazione territoriale dell’arcipelago è, senza dubbio, l’isola di San Domino. Da un’altezza di circa 120 metri, in cima al Colle dell’Eremita, si può ammirare la parte rocciosa della Grotta delle Viole, la Grotta del Sole, la Grotta di Menichello e la Grotta del Blu marino.

Come per l’isola di San Domino, anche sull’isola di San Nicola è vietato l’utilizzo di automobili. Chiamata anche “isola dei Tramonti”, questa zona (seconda delle Tremiti per dimensioni) si caratterizza per un singolare fenomeno di fluorescenza che, all’imbrunire, tinge il paesaggio di un suggestivo color di rosa. Da visitare è assolutamente anche l’abbazia Benedettina, risalente al 1000 e ristrutturata nel ‘400 in stile barocco, sede di un pregiatissimo pavimento in mosaico e di un crocifisso ligneo di epoca greco-bizantina.

L’aspetto caraibico di Cala Matano, l’inebriante profumo di Cala delle Roselle, il panorama mozzafiato di Cala degli Iglesi e le rocce, simili a balle di fieno, di Cala dei Pagliai offrono una vasta gamma di soluzioni balneari di primissimo livello, più facilmente raggiungibili rispetto alla scomoda Spiaggia di Marinella, sull’isola di San Nicola.

La copiosa quantità di capperi selvatici sull’isola di Capraia ha contribuito ad affibbiare alla stessa il soprannome di “Capperara”, mentre nei fondali di Pianosa possiamo trovare resti archeologici del Lombardo, piroscafo utilizzato per lo scalo dei Mille in Sicilia, e di una nave di flotta veneziana che nel 1571 sconfisse i Turchi impedendo l’espansione dell’Impero Ottomano.

Le immersioni, fino a 70 metri di profondità, nei pressi degli Archi di Punta Secca, regalano ai sub un’alta concentrazione di specie ittiche, quali dentici, aragoste, cernie, polpi e scorfani, ingredienti della tradizionale cucina pugliese.